RASSEGNA STAMPA
China Labour Bulletin 140410
Forte crescita delle proteste operaie dopo il capodanno lunare
Dal capodanno lunare, primi di febbraio, sono aumentati gli scioperi e le proteste operaie; registrati 119 casi nel solo marzo.
202 le lotte nel primo trimestre 2014, +31% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
– I servizi dei media cinesi si sono concentrati su vari importanti conflitti con multinazionali come Walmart e IBM, ma il movimento operaio continua ad avere un’ampia base, con proteste in un ampio arco di settori in tutta la Cina.
– Il manifatturiero continua ad essere il settore principale dei conflitti di lavoro, con il 35% di tutti gli scioperi e proteste nel primo trimestre 2014.
– Circa un terzo dei conflitti riguardano arretrati, e ¼ rivendica risarcimenti, il che fa pensare che molte fabbriche stanno ancora chiudendo o spostandosi senza riconoscere un adeguato trattamento di fine rapporto ai lavoratori.
– Relativamente rari gli scioperi per aumenti salariali, meno del 10% nel primo trimestre.
– 54 scioperi nei trasporti, fatti da autisti di taxi e bus, circa il 26% del totale;
– Gli scioperi nel manifatturiero sono concentrati nelle provincie costiere del S-E; il 55% di tutti gli scioperi di fabbrica del primo trimestre 2014 sono stati nel Guandong.
– Quelli dei trasporti e servizi sono distribuiti più egualmente su tutta la Cina.
– Dai dati si rileva che all’aumento dell’attivismo operaio le autorità locali hanno risposto con maggiore forza, con un molto maggior intervento poliziesco ed arresti.
– Nel primo trimestre 2014 la polizia è stata presente nel 45% delle lotte, contro l’11% dello stesso periodo 2013; gli arresti temporanei sono aumentati dal 3% del 2013 al 18% quest’anno.
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China Labour Bulletin 140220
Alla ricerca di un sindacato: il movimento operaio in Cina nel 2011-13
Negli ultimi anni i lavoratori cinesi hanno dimostrato di essere una forza collettiva forte, unificata e sempre più attiva hanno dimostrato la volontà e la capacità di opporsi agli abusi e all’arroganza dei dirigenti e di rivendicare migliori salari e condizioni di lavoro.
– Manca però ancora una vera organizzazione sindacale in grado di mantenere la solidarietà, contrattare direttamente con i capi e proteggere dalle rappresaglie i dirigenti operai.
– I lavoratori si rivolgono quindi a gruppi per i diritti del lavoro che li consiglino e sostengano le loro lotte, e al contempo fanno pressione sui sindacati ufficiali per farli cambiare.
– Il Bollettino ha registrato 1 171 scioperi e proteste operaie da metà 2011 alla fine del 2013, il 40% nel manifatturiero colpito dalla crisi globale e dal calo del ritmo di sviluppo economico della Cina.
– I salariati cinesi delle fabbriche hanno organizzato proteste contro salari o straordinari non pagati, tagli di bonus e benefici, rifiuto di pagare la previdenza sociale; ma anche per aumenti salariali, salari uguali per lavoro uguale, e contratti di lavoro adeguati.
– fuori dalle fabbriche, nei trasporti hanno scioperato per alti costi, regolamenti eccessivi e competizione iniqua; gli insegnanti per arretrati salariali, salari bassi e tentativi del governo di introdurre un sistema salariale legato alla produttività nelle scuole; i netturbini, tra i peggio retribuiti in Cina, hanno fatto numerosi scioperi e proteste a Guangzhou e hanno ottenuto un aumento.
– La polizia è intervenuta in circa il 20% delle proteste registrate e a volte ci sono stati scontri e arresti.
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China Labour Bulletin 140403
Con la stagnazione della produzione diminuiscono gli incidenti nelle miniere di carbone in Cina
– Secondo i dati dell’Ente Statale cinese per la sicurezza sul lavoro (SAWS) nel 2013 gli incidenti e le vittime nelle miniere di carbone sono diminuiti del 24% rispetto al 2012 – per un totale di 598 incidenti e 1 049 vittime,
– non perché le miniere sono più sicure ma perché stanno rallentando produzione e consumo di carbone, e di conseguenza cala la pressione sui minatori, e vengono più facilmente rispettate le norme di sicurezza; la situazione dello sfruttamento e della sicurezza degli operai si rovescia se tornano a la domanda di carbone, i prezzi e possibilità di veloci profitti, aumentano ritmi, orari di lavoro, si aprono nuove miniere senza i controlli di sicurezza, o anche vecchie miniere abbandonate perché rendevano poco o quelle chiuse per violazione della sicurezza …
– Non sembra che sia fondamentalmente modificato l’approccio centrato sul profitto da parte delle compagnie minerarie dopo la tragedia di Hegang 5 anni fa, con 108 vittime, per sete di profitto la direzione non ha evacuato la miniera dopo il rilevamento del gas, meccanismi e procedure di sicurezza erano stati chiusi o abbandonati.
– Poi ancora, 28 marzo 2010, 38 vittime nella miniera di Wangjialing;
– 14 dic. 2014, 22 minatori morti nella miniera di Baiyanggou nello Xinjiang, chiusa a giugno per violazione delle norme di sicurezza, e riaperta prima venisse messa a norma.
– Nella Mongolia interna, molte delle piccole miniere private hanno già chiuso.
– Nel 2012 in Cina sono stati registrati 15 grandi incidenti nelle miniere di carbone, scesi nel 2013 a 11; nessun incidente per quest’anno.
– In realtà anche quest’anno ci sono stati incidenti, solo la scorsa settimana (fine marzo 2014) 4 le vittime e 4 i feriti per un’esplosione di gas in una miniera della provincia S-O dello Yunnan.
– Il modo più efficace per promuovere la sicurezza nelle miniere è che i lavoratori, coloro che più hanno da perdere o da guadagnare, con le loro organizzazioni sindacali siano parte integrante del processo per la sicurezza, e che possano chieder l’arresto della produzione a fronte di un pericolo.
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China Labour Bulletin 140414
Oltre diecimila lavoratori scendono in sciopero nella grande fabbrica di calzature di Dongguan
– Lunedì 14 aprile, sono scesi in sciopero almeno 10mila lavoratori delle industrie calzaturiere di Donnguan, proprietà di Yue Yuen Industrial, in protesta contro il mancato pagamento dal 2006 dei contributi sociali e per il fondo abitazioni dei suoi 70mila dipendenti. Si calcola che la società debba almeno 1 miliardo di yuan ai lavoratori.
– La protesta è continuata martedì con 40 000 scioperanti, e diverse migliaia hanno partecipato al corteo attraverso la città.
– Centinaia di poliziotti armati di manganelli hanno attaccato la manifestazione pacifica dei lavoratori e fermato una decina di loro che portavano gli striscioni, due di essi sono donne; quattro i lavoratori feriti.
– La protesta era scoppiata il 5 aprile, centinaia di lavoratori avevano bloccato un ponte. La proprietà si rifiuta di pagare gli arretrati per previdenza e fondo case e si è detta disposta solo a firmare nuovi contratti con tutti i suoi dipendenti il 1° maggio.
– Il gruppo Yue Yuen da alcuni anni starebbe spostando la produzione da Dongguan alle province interne e in Vietnam e Indonesia.
[R+T]
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