Redazione di Operai Contro,
“L’accordo serve a dare una nuova possibilità in due o tre anni di continuare l’acciaio a Piombino”.
Così dichiara Enrico Rossi presidente della Regione Toscana, riguardo l’accordo che chiude la produzione alla Lucchini di Piombino, che dava lavoro a 4.500 operai compresi i 2 mila dell’indotto.
La motivazione è: si chiude per bonificare e riqualificare l’area, sostituendo l’area a caldo con una tecnologie avanzata per poi ripartire alla grande a fare acciaio, così assicura Gianluca Galletti, ministro dell’Ambiente.
Claudio De Vincenti, vice ministro dello sviluppo Economico assicura che “l’accordo è una tappa fondamentale per dare un futuro ai lavoratori e ai cittadini”. Chissà se tra questi sono compresi anche gli operai della Lucchini e dell’indotto (4.500).
“La forza lavoro resterà in acciaieria con i contratti di solidarietà – dice Rossi – mentre per l’indotto ci sarà la cassa integrazione”.
Ma cosa produrranno gli operai se fermando l’altoforno si toglie la produzione a monte e a valle?
La risposta è del ministro della difesa Roberta Pinotto “abbiamo 30 navi da guerra da dismettere e in futuro, non solo navi da guerra”.
Rossi il presidente della Regione Toscana, ringrazia Renzi e Papa Francesco che con il loro intervento hanno dato un respiro nazionale alla vertenza.
N.B.
L’accordo è stato sottoscritto da: Presidenza del Consiglio dei ministri, ministero dello Sviluppo economico, ministero della Difesa, delle Infrastrutture e dei Trasporti, ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, ministero del Lavoro e delle politiche sociali, agenzia del Demanio, regione Toscana, provincia di Livorno, comune di Piombino, Autorità portuale di Piombino, Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa spa.
Tutti insieme contro gli operai.
Saluti Bruno Casca
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