Redazione di Operai Contro,
altro che piano del lavoro. Con Renzi si continua a licenziare.
Che l’azienda, realtà storica della provincia di Ravenna, navigasse in cattive acque, spiegano i rappresentando dei lavoratori Iter, “non è una novità. L’intero settore da anni soffre una grave recessione. Tuttavia il territorio non può permettersi di perdere una realtà lavorativa di queste dimensioni, e di veder svanire, al contempo, centinaia di posti di lavoro. Le istituzioni devono intervenire”. I guai della Iter risalgono già al 2010. Dopo un primo tentativo di piano di rilancio presentato nel 2011, in concomitanza di un periodo di forte crisi, nel 2012 si era tentata la via del salvataggio, attraverso un accordo sottoscritto con alcuni istituti di credito che prevedeva la partecipazione delle banche alla ristrutturazione dell’indebitamento finanziario maturato dalla società, sulla base di un progetto industriale quadriennale, dal 2012 al 2016. Tuttavia, quell’intervento non è bastato. In appena 4 anni, Iter ha perso commesse, ridotto i volumi di produzione, i dipendenti della cooperativa sono passati da circa 480 unità a 256,
I sindacalisti hanno sempre appoggiato le scelte dalla ITER, ma ora scade anche la cassa integrazione
Un amico
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