LE RIFORME DEI GANGSTER

Redazione di Operai Contro,

il teatrino dei gangster sulle riforme prosegue

Nessuna riforma è andata in porto.

L’unica che è volata, tra gli applausi dei padroni, è quella dell’aumento dei contratti a termine

I gangster ridono e continuano il teatrino con la stupenda regia di Napolitano

Il gangster Matteo Renzi evita il muro contro muro, apre alle critiche del gangster pregiudicato Silvio Berlusconi, e dopo il colloquio al Quirinale, per tutto il fine settimana ha messo a punto il piano per far correre la riforma sul Senato.

Ecco allora il punto di svolta: il nuovo Senato delle Autonomie sarà composto da consiglieri regionali, eletti ciascuno nei propri consigli. Questo il punto di mediazione raggiunto dopo che ancora ieri il ministro Maria Elena Boschi e il vicesegretario del Pd hanno mantenuto contatti con i berlusconiani Paolo Romani e Denis Verdini.

In pratica i gangster delle regioni nomineranno i gangster del senato

Insomma, la strada sembra quella giusta.

A questo punto, e fermi i punti sull’operatività dei senatori, sarà composto da 21 presidenti delle giunte regionali, da 21 sindaci di comuni capoluogo di regione, da 4’0 consiglieri (due eletti in ogni regione), da 4′ sindaci (due eletti per ciascuna regione), da 21 cittadini scelti dal Capo dello stato per “altissimi meriti”, mentre gli ex presidenti della Repubblica restano di diritto senatori a vita. Totale: 148 senatori

I gangster ridono sguaiatamente

Si chiude il sipario del primo atto della riforma

Un lettore