Caro Operai Contro,
l’indagine del Censis rende noto il mostruoso aumento della ricchezza per chi è già ricco sfondato.
Un aumento che non conosce crisi e porta con sé l’allargamento del divario fra le classi sociali.
Allego un sunto del Censis
Saluti da un lettore.
“Le distanze nella ricchezza sono cresciute nel tempo – osserva il Censis – oggi, in piena crisi, il patrimonio di un dirigente è pari a 5,6 volte quello di un operaio, mentre era pari a circa 3 volte vent’anni fa. Il patrimonio di un libero professionista è pari a 4,5 volte quello di un operaio (4 volte vent’anni fa). Quello di un imprenditore è pari a oltre 3 volte quello di un operaio (2,9 volte vent’anni fa)”.
Inoltre, secondo quanto rileva il Censis il rischio di finire in povertà è, per i residenti nel Sud (33,3%), triplo rispetto a quelli del Nord (10,7%) e doppio rispetto a quelli del Centro (15,5%). Nel Sud (18%) i residenti hanno anche un rischio quasi doppio di finire indebitati rispetto al Nord (10,4%) e di 5 punti percentuali più alto rispetto a quelli del Centro (13%).
Settacinque miliardi di euro. E’ il patrimonio dei dieci uomini più ricchi del Paese ed è pari a quello di quasi 500mila famiglie operaie messe insieme. Lo rileva un’analisi del Censis. Poco meno di 2mila italiani ricchissimi, membri del club mondiale degli ultraricchi, dispongono di un patrimonio complessivo superiore a 169 miliardi di euro (senza contare il valore degli immobili): tradotto in percentuali significa che lo 0,003% della popolazione italiana possiede una ricchezza pari a quella del 4,5% della popolazione totale.
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