Redazione di Operai Contro,
hanno ragione molte lettere che parlano del parlamento di Gangster.
Voleva far fuggire in Libano un ex deputato del Pdl latitante dopo una condanna. Con questa accusa la Direzione antimafia di Reggio Calabria ha arrestato l’ex ministro Claudio Scajola.
Pochi mesi fa era stato assolto per la vicenda della casa con vista Colosseo pagata dall’imprenditore Diego Anemone “a sua insaputa” (espressione dell’ex ministro ormai divenuta di uso corrente), mentre nelle liste di Forza Italia ci sono anche esponenti condannati in primo grado (come per esempio l’ex ministro Raffaele Fitto).
Sono 8 i provvedimenti eseguiti dalla Dia calabrese. Tutte hanno a che fare con il sostegno della fuga dell’ex parlamentare del Pdl Amedeo Matacena, imprenditore reggino.
Tra le persone colpite da misura cautelare la moglie Chiara Rizzo ed alla madre Raffaella De Carolis, Martino Polito – ritenuto il factotum di Matacena – il commercialista Antonio Chillemi, la segretaria di Matacena Maria Grazia Fiordalisi e perfino quella della segretaria di Scajola Roberta Sacco. Sono state eseguite numerose perquisizioni in Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Lazio, Calabria e Sicilia, oltre a sequestri di società commerciali italiane, collegate a società estere, per un valore di circa 50 milioni di euro.
Matacena è stato condannato in via definitiva a 5 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Scajola stava cercando di farlo uscire da Dubai (negli Emirati Arabi), dove si trova attualmente, per farlo andare in Libano dove sarebbe stato al sicuro dall’arresto per l’esecuzione della pena.
Avete ragione abbiamo un parlamento di gangster
Un astensionista
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