L’assetto internazionale a cui punta Berlino è multipolare – con la UE strettamente intrecciata con la Russia dal punto di vista economico – per poter competere per il mercato mondiale con le potenze globali Usa e Cina.
A due mesi dall’inizio della crisi, Berlino deve riconoscere, se non vuole perdere la faccia di fronte agli alleati, che non è possibile mediare con Putin. Mosca ha buttato all’aria un’alleanza scegliendo la contrapposizione. Continuano gli sforzi dei separatisti nell’Est Ucraina per impedire le elezioni presidenziali a fine maggio.
L’obiettivo di Putin diventa sempre più chiaro: espansione con conquista di territori, tramite federalizzazione o distacco dell’Est, oppure con la forza, operando tramite i servizi segreti, o pilotando dall’esterno.
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