La chiesa cattolica è un’organizzazione ideologica (e non solo) vecchia di duemila anni. Tutte le tecniche di manipolazione di massa sono ampiamente conosciute al suo interno. La santificazione di Woytila è un esempio storico della loro applicazione.
Woytila era polacco e la Polonia era l’anello debole del blocco sovietico già gravemente minato nelle sue basi da una profonda crisi economica. L’America decise di intervenire lì per la spallata finale. Nel paese è forte il movimento religioso e anche il movimento operaio con il sindacato Solidarnosc. Entrambi, cioè sia il clero polacco che il gruppo dirigente di Solidarnosc più vicino al clero, vengono sostenuti economicamente dagli USA e dalla chiesa.
In questo contesto, gli americani sostennero la candidatura di Woytila a papa. Zbigniew Brzezinski, potentissimo consigliere strategico della Casa Bianca di origine polacca, ammette che “già nel 76, due anni prima della salita al soglio pontificio, lui e l’arcivescovo Wojtyla ebbero un incontro riservato ad Harvard e che da lì nasce un’amicizia «calda e affettuosa» mai interrottasi. Sarebbe stato Brezinski stesso, attraverso il cardinale Krol di origine polacca, a mobilitare la conferenza episcopale americana per sostenere l’elezione di Wojtyla due anni dopo”. Con Woytila arrivano un mare di soldi agli oppositori polacchi attraverso il Banco ambrosiano, presidente Roberto Calvi. Deus ex machina dell’intera operazione è Marcinkus, l’anima nera dello Ior, la banca del Vaticano.
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