ELECTROLUX L’ASSEMBLEA DI FORLI

Intervento operaie Electrolux contro l’accordo. Questi che seguono sono i due interventi delle delegate dello stabilimento di Forlì all’assemblea che loro stesse hanno poi postato su Facebook INTERVENTO ALL’ASSEMBLEA 16-05-2014 SABATTINI LORETTA RSU FIOM Non sono favorevole all’ipotesi di accordo, anche se ho visto gli sforzi fatti durante questa trattativa, perché per l’ennesima volta siamo noi lavoratori a pagare il prezzo più alto. All’azienda non basta la decontribuzione sul CDS, soldi che ha ottenuto grazie alle nostre mobilitazioni, e chiede proprio a noi operai ulteriore olio di gomito perché dicono che guadagnano poco e vogliono di più. In un […]
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Intervento operaie Electrolux contro l’accordo.

Questi che seguono sono i due interventi delle delegate dello stabilimento di Forlì all’assemblea che loro stesse hanno poi postato su Facebook
INTERVENTO ALL’ASSEMBLEA 16-05-2014
SABATTINI LORETTA RSU FIOM

Non sono favorevole all’ipotesi di accordo, anche se ho visto gli sforzi fatti durante questa trattativa, perché per l’ennesima volta siamo noi lavoratori a pagare il prezzo più alto.
All’azienda non basta la decontribuzione sul CDS, soldi che ha ottenuto grazie alle nostre mobilitazioni, e chiede proprio a noi operai ulteriore olio di gomito perché dicono che guadagnano poco e vogliono di più.
In un contesto come quello che stiamo attraversando mi pare che sia fuori luogo lamentarsi di guadagnare poco, 47 milioni di euro in tre mesi a me non sembrano pochi!
Gli aumenti di pezzi sulle linee ai forni e ai piani sono devastanti per noi operai, abbiamo visto come l’azienda dal 2010 ad oggi ha trasformato le linee e le fasi di montaggio, tutto per togliere postazioni di lavoro e creare esuberi.
Ora si impegnano pure a non peggiorarci le condizioni di lavoro e a trovare il modo di reinserire sulle linee chi ha problemi medici certificati, problemi dovuti proprio ad anni di lavoro usurante sulle linee di montaggio.
Mi spiace ma proprio non ci siamo, con tutta la buona volontà di questo mondo io non riesco a capire come possono affermare che facendoci fare più pezzi all’ora non ci facciamo più male di adesso.
Anche se si aggiungono 1-2 postazioni in più sulle linee fare 11 pezzi in più ai forni e fino a 22 pezzi in più ai piani non può che peggiorare le nostre già critiche condizioni fisiche.
Ah però ci dicono che fanno gli investimenti, a Forlì investono circa 28 milioni di euro in 4 anni, eh già abbiamo visto tutti che fine fanno i soldi, servono ad abbellire la fabbrica e a robotizzazioni che
1°: molte volte stentano a funzionare e che quando funzionano lo fanno male
2°: tolgono postazioni di lavoro che sono il più delle volte quelle adatte a chi ha ridotte capacità lavorative.
Qualcuno dice che questa ipotesi di accordo è buona perché difende l’occupazione in Italia, io dico che questa ipotesi di accordo non ci dà le giuste garanzie della permanenza della multinazionale nel nostro paese e in più ci rende ancora più schiavi sulle linee di montaggio.
Non trovo equo il prezzo da pagare e il fatto che siamo sempre e solo noi operai a doverlo pagare.
Non ne possiamo più di aumenti di pezzi e ricatti fatti a nome delle delocalizzazioni, siamo stanchi, stiamo invecchiando, vorrei che chi tratta l’aumento dei pezzi con superficialità provasse a stare un giorno in linea di montaggio e poi mi dicesse se è una passeggiata o no.
Per quel che mi riguarda ho sempre contrastato le velocizzazioni e continuerò a farlo cercando in tutti i modi consentitomi di confutare le verifiche aziendali anche se, abbiamo chiesto che l’azienda formalizzasse nell’accordo di non implementare le nuove cadenze, fino a che i delegati RSU avessero avuto una formazione idonea finalizzata ad acquisire le competenze per poter tener testa all’azienda e ai suoi conti.
Purtroppo tale richiesta ci è stata negata, questa è la prova che poi sulle linee l’azienda potrà fare quello che vuole.
A tale proposito, a chi ci dovrebbe tutelare, sembra non interessino le nostre condizioni di lavoro, anzi sembra che la cosa più importante sia far risparmiare e guadagnare l’azienda e non la nostra salute. Penso che Electrolux pretenda troppo e che ci siano altre vie di risparmio che non ricadano sempre sulle nostre spalle oramai a pezzi.
Ecco perché al referendum voterò no e chiedo a tutti di andare a votare coscienti del futuro che vogliamo.
Grazie

INTERVENTO ALL’ASSEMBLEA 16-05-2014
Cinzia Colaprico (Rsu FIOM-CGIL Electrolux Forlì)

Ieri si sono svolte le assemblee di spiegazione ipotesi d’ accordo vertenza Electrolux..
Sono state molto partecipate dal punto di vista degli interventi (anche se chi le ha presiedute non ha voluto aggiungere tempo per il confronto e alcuni lavoratori sono rimasti in fila per parlare senza poterlo fare. Abbiamo avuto solo 5 minuti ad intervento). Meno partecipate secondo me dal punto di vista numerico, vista l’ importanza di questa vertenza (evidentemente non è stata riscontrata da parte dei lavoratori interessati, la stessa importanza che hanno dato i media a questa vertenza, anche strumentalizzandola a favore del governo (che siamo in campagna elettorale non sfugge a nessuno!!).

Io e Loretta Sabattini abbiamo distribuito ai tornelli un nostro volantino di spiegazione e di commento che è stato già postato e durante le assemblee del mattino e del pomeriggio siamo intervenute entrambe. Due interventi applauditi, fortemente quello di Loretta che si è soffermata sul problema delle velocizzazioni.

Posto quì sotto una sintesi di come sono intervenuta io, anche se poi a braccio ho integrato anche altre cose.
Singolare come un accordo appena firmato alla Presidenza del Consiglio potrà essere smentito. Il sindacato dice che aspetta il voto dei lavoratori, ma questa mi sembra una falsata democrazia.
Parto da questo aspetto per spiegare l’ amarezza e il disappunto che ho, rispetto alla poca trasparenza di questa vertenza. Nessuno di noi delegati Rsu che siamo stati 3 giorni a Roma ha potuto avere i testi in mano per leggerli accuratamente e capirli bene prima di decidere se firmare o meno. Dirò di più, in delegazione Fiom (perchè coordinamenti unitari con le altre organizzazioni sindacali non ce ne fanno fare da anni) addirittura dopo una lettura sbrigativa del testo, che ci hanno chiarito non era più modificabile, ci è stato chiesto ad uno ad uno un secco “si” o “no” perchè non c’ era tempo nemmeno di ascoltare il nostro parere.
Ore ed ore chiusi al Ministero a non fare nulla, mentre si consumavano le ristrette tra vertici aziendali, ministri, sindacato nazionale! Trasparenza davvero poca, tutto basato sulla “fiducia”.
Posso io fidarmi di un sindacato che non mette in discussione l’ attentato sempre più grave dell’ azienda sulla salute e la sicurezza dei lavoratori?
Come rappresentante diretta dei lavoratori davanti l’ azienda io non mi sento, mai l’ ho fatto e nemmeno questa volta lo farò di firmare accordi che aumentino i pezzi/ora in linea di montaggio. Tanto più che l’ allegato tecnico di Forlì (l’ unico che ho potuto ascoltare dalla voce della segretaria nazionale che lo leggeva: sarebbe stato utile confrontarlo con quello di altri stabilimenti ma a noi della Fiom è stato posto il veto anche su questo).. dicevo.. l’ allegato tecnico di Forlì è talmente generico e vago che, senza alcuna formazione tecnica, i delegati sulle linee poco potranno fare, anche perchè per i delegati che da sempre si sono spesi su queste cose (come me e Loretta) il lavoro già duro si fa ancora più complicato, con la decurtazione dei permessi sindacali del 60%. Tenete presente anche che nell’ accordo del 2010 sulle velocizzazioni nel reparto Forni c’ erano scritte una serie di “promesse” dell’ azienda che sono state disattese e che da allora, invece di aggiungere fasi sulle linee ne abbiamo perse 4! A questo punto avrei volentieri scambiato la totalità dei permessi sindacali con le velocizzazioni: almeno avrei finalmente tolto di mezzo un grande problema per i lavoratori del nostro gruppo!!
Invece no, le velocizzazioni sono imprescindibili per l’ azienda e ahimé anche per il sindacato. Questa è l’ amarezza più profonda!
Altro punto criticissimo anche a detta dei miei colleghi di lavoro è la flessibilità sul calendario ferie. Girando per le linee prima di questa assemblea, mi sono accorta che è un punto poco chiaro per i lavoratori. Per me è chiarissimo, dopo aver letto la lettera di Mondini. Due settimane consecutive di ferie in un arco temporale tra il 1° giugno e il 30 settembre, a scaglioni. Gruppi di ferie che è l’ azienda a decidere. Per chi è comandato a farle in giugno o in settembre, la possibilità di chiedere una settimana non attaccata alle altre, in luglio o in agosto. E’ a discrezione dell’ azienda rispondere positivamente alle richieste.
Vi diranno che “tanto da noi a Forlì non sarà così”. Magari quest’ anno non sarà così, ma ho abbastanza memoria storica per spiegarvi cosa successe a Forlì quando con l’ accordo integrativo del 2007 cambiò il modo di fare le ferie, da noi sempre state con chiusure collettive. Quell’ accordo passò per il rotto della cuffia al referendum, perchè si riversarono (come succederà anche questa volta) a votare indiretti, impiegati, addirittura vertici aziendali che componevano il tavolo della trattativa. L’ accordo passò con un 54%. Ma l’ azienda, consapevole dei tanti NO degli operai, si è vista bene per un po’ di anni di evitare di fare accordi con la Rsu sul un calendario ferie come quell’ integrativo indicava, fabbrica sempre aperta e alternanza di due gruppi che facevano le ferie tra luglio e agosto. ma dopo qualche anno, l’ azienda lasciò che passare il tempo poi chiese il calendario ferie a scaglioni, forte del fatto che era stato scritto e formalizzato su un accordo. La stessa cosa che è successa allora, potrà succedere anche con questo accordo.
Altre cose non le aggiungo. Il volantino che io e Loretta dalle 5 del mattino abbiamo distribuito oggi, mi pare chiaro.
In coerenza con quanto già dichiarato NON ABBIAMO SIGLATO e voteremo NO all’ ipotesi d’ accordo. Chiediamo a tutti i lavoratori di partecipare numerosissimi al voto, in maniera informata e consapevole. Chiediamo anche che su Ferie e Velocizzazioni possano votare SOLO I LAVORATORI INTERESSATI.
TANTI NO MAGARI NON CAMBIERANNO L’ ACCORDO, MA FARANNO CAPIRE ALL’ AZIENDA CHE SIAMO VIGILI E CHE NON POTRA’ FARE CIO’ CHE VUOLE SULLE LINEE DI MONTAGGIO E SULLE NOSTRE FERIE!
Cinzia Colaprico (Rsu FIOM-CGIL Electrolux Forlì)

 

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