Redazione di Operai contro,
voi dite che il 43% non ha votato. E’ vero.
Ma i padroni non hanno bisogno che votino il 100% degli elettori. Basta che una parte vada a votare ed essi legittimano la loro democrazia parlamentare.
Non è bastato denunciare il Pd come partito di ladri antioperai Non è bastato denunciare che gli operai in cassa integrazione hanno perso molto più degli 80 euro
La media borghesia è contro gli operai è ha votato per Renzi
Grillo non sbagliato la campagna elettorale.
Grillo ha spaventato la media borghesia, che ha abbandonato Berlusconi si è rifugiata nel Pd.
E’ la media borghesia che si aspetta i soldi da Renzi e li avrà
Sono i parassiti della media borghesia che avevano paura dei processi pubblici in TV promessi da Grillo
Ora sappiamo bene da dove viene la vittoria di Renzi, dalla putrida media borghesia.
Nessun piagnisteo occorre mettersi a lavorare Le nostre catene non le spezzeremo con l’astensionismo, anche se l’astensionismo è un passaggio necessario, ma con la lotta rivoluzionaria.
L’astensionismo è la dimostrazione che circa il 50% non ha più fiducia nei partiti del parlamento.
Un operaio di Torino
ormai gli operai sono abbandonati a se stessi, i padroni fanno quello che vogliono con la compiacenza dei sindacati che sono collusi con i padroni. la gente è sola e rassegnata,in pochi hanno ancora la forza di resistere. bisogna reagire con ogni mezzo!! un operaio
Che la borghesia sia grande, media o piccola, dalla FIAT all’officina meccanica di provincia il meccanismo di sfruttamento e plusvalore è identico. Ammettendo che il PD l’abbia votato la media borghesia, al pagliaccio dunque resta quella piccola?
E la GRANDE borghesia? Ha votato? Per chi?
Squinzi ha già passato le carte a Poletti. Forse delle elezioni europee non gliene frega un cazzo.
Renzi è l’unico gangster borghese che al momento può reggere il loro governo.
Ha empiricamente ragione Mauro, direttore de “la Repubblica”: “dalle urne è uscita un’ipotesi di governo”. Ovvero l’unica possibile per i padroni.
Sempar
Grillo non è un pagliaccio. Nella campagna elettorale ha portato delle posizioni che hanno impaurito la media borghesia che sosteneva Berlusconi.
Capire perché il Pd ha vinto, capire chi lo ha votato è importante.
Ci permette di conoscere meglio i nemici degli operai
La borghesia sostiene da sempre i grandi partiti di governo.
Sempar
le battute non servono agli operai
Nessuna battuta, compagno Luigi. Anche la stratificazione borghese va analizzata, e va ribadito come quella “piccola” abbia catalizzato Grillo. Ciò ribadendo che i padroni restano padroni, indipendentemente dalla massa di capitali a disposizione. Nessun dubbio che la comprensione scientifica degli avvenimenti sia indispensabile; resta però l’interrogativo: la grande borghesia ha votato unitamente alla media borghesia il PD di Renzi?
“Bisogna evitare altre retate”. Così ha dichiarato Renzi dopo i primi arresti per le tangenti legati all’Expo. “Evitare altre retate”, non significa contrastare la pratica delle tangenti e i suoi protagonisti: politici, padroni, banchieri, intermediari e faccendieri, personaggi della media e grande borghesia. Significa – da parte di Renzi capo del governo – offrire protezione a questi delinquenti, clemenza per quelli arrestati, omertà per quanti rimarranno nell’ombra, proprio grazie ad “altre retate evitate”. Che contraccambino con il voto a Renzi, è il minimo che possano fare.
Si vedano anche gli arresti legati a recenti truffe dove sono coinvolte i vertici della Carige, dell’Abi, della Cassa di Risparmio di Carrara, la Consob, padroni, avvocati ecc. Come chiudeva la lettera di un lettore a questo giornale sulla truffa Carige: “I pesci grandi hanno i domiciliari assicurati”, nel senso che in galera non ci vanno. Evitare la galera per loro non è un buon motivo per votare Renzi? E per tutti i pescicani legati agli scandali delle Coop, non è bello “evitare altre retate?” La grande distribuzione non deve forse ringraziare il ministro del lavoro Poletti, già sub comandante del mondo delle Coop, se assoldano con pochi euro le cooperative della logistica dove gli operai lavorano in condizioni schiavistiche? Da non dimenticare che proprio Poletti è l’artefice del decreto che permette ai padroni di rinnovare fino a 3 anni il contratto di lavoro, senza mai imporre l’assunzione a tempo indeterminato.
Sono tanti i motivi perché oggi, media e grande borghesia votino Renzi, non ultimo anche il taglio dell’Irap e del costo dell’energia elettrica. Dopotutto Berlusconi, al di la dell’impatto mediatico e puttanesco del personaggio, oltre a togliere l’Imu (poi rimessa con l’interesse), ed invitare a lavorare in nero e a non pagare le tasse, non ha proposto granché ai padroni, i quali, non tutti possono contare su amici stallieri e altri, turisti in Libano.
Ecco il volantino redatto ieri a firma Sindacato di Base Pavia sugli ultimi (e mai nuovi…) avvenimenti negli appalti per la sanità pubblica. E come operaie ed operai delle pulizie dentro al Policlinico subiamo una situazione di stallo riguardo all’appalto, oltre ad essere, senza organizzazione operaia indipendente, in balìa del gioco di lorsignori.
Capirete che purtroppo alcuni concetti sono stati stilati in maniera edulcorata: parole come “plusvalore” “crisi sistemica” e “lavoro salariato” pronunciate direttamente suscitano ancora troppa diffidenza ed astio. Speriamo che il messaggio arrivi comunque. Fate sapere che ne pensate.
m.
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Lo scorso 17 marzo si è concluso il periodo di presentazione delle offerte per l’aggiudicazione in appalto del servizio di pulizia presso il Policlinico San Matteo di Pavia. Alla contestuale apertura delle buste sono emersi i nomi di 13 aziende, tra cui figurano MANUTENCOOP di Claudio Levorato e FER.CO S.R.L. di Enzo Costa.
Nomi non nuovi nel settore degli appalti: queste due società sono oggetto di indagini partite dai controlli sulle gare di EXPO 2015 e della sanità in regione Lombardia, giunte sino all’arresto di due esponenti politici che avrebbero fatto pressioni sugli Enti per garantire le società di loro interesse.
L’Amministrazione del Policlinico, interpellata al riguardo, non fornisce alcun tipo di informazione di pubblica rilevanza; a ciò si aggiunge il colpevole silenzio delle istituzioni locali ad ogni livello e grado, già coinvolte solo poche settimane fa dallo scandalo riguardo al membro del Consiglio di Amministrazione nominato dal sindaco Cattaneo, Ettore Filippi.
Non suscita tantomeno stupore la mancata reazione dei partiti politici impegnati nelle diverse campagne elettorali, per loro stessa natura impossibilitati a contrastare tali dinamiche, proprie del sistema clientelare.
Operaie ed operai sanno bene che il problema non riguarda “singole mele marce” come spesso viene affermato; al contrario, la questione nasce e si sviluppa proprio all’interno di questo sistema, basato sul profitto a vantaggio del padronato e della “sua” politica nonché sullo sfruttamento della fascia sociale debole e ricattata, volutamente mantenuta distante dalla consapevolezza di come prendono forma le dinamiche suddette.
Spesso tutto ciò affiora solamente quando si giunge al “dramma sociale”: licenziamenti (eufemisticamente chiamati esuberi), cassa integrazione, mancanze in busta paga, deroghe al CCNL, sfratti e tutto ciò che ne consegue.
All’attacco sferrato al mondo del lavoro da parte dei padroni che si giustificano con la crisi per mantenere intatti i loro guadagni, da ultimo il “JOBS ACT”, rispondiamo con la volontà di partecipare consapevolmente alla lotta per la riconquista di dignità e diritti; tutto ciò attraverso l’autorganizzazione scevra da influenze politiche mirate ad attutire semplicemente il conflitto tra lavoro e padroni e che mirano ai falsi miti della pacifica convivenza tra classi sociali.