Redazione di OperaiContro,
giriamo il volantino aggiornato riguardante la lotta tuttora in corso presso i magazzini della logistica di CARREFOUR di Pieve Emanuele (MI).
Negli ultimi due giorni la campagna di diffusione presso i punti vendita ha fruttato quasi 1000 volantini distribuiti. Alcune ed alcuni, sensibilizzàti sulla questione, hanno rinunciato a fare la spesa presso il gigante della grande distribuzione.
Alleghiamo inoltre l’indirizzo internet dove potere ascoltare l’intervento del funzionario S.I.COBAS di Pavia in occasione del presidio di solidarietà presso Pioltello agli operai della DIELLE di Cassina de’ Pecchi, in agitazione permanente contro la schiavitù imposta dal padrone.
https://www.youtube.com/watch?v=v32p-C7PPUg
Come bene si diceva questo pomeriggio al presidio, è necessario e fondamentale collegare tutte le lotte della logistica, attuale punto avanzato della lotta operaia, ed estendere il conflitto oltre le
ribalte: ai cantieri, alle fabbriche, alle officine….
Seguiranno aggiornamenti nei prossimi giorni.
Saluti Operai da Pavia.
SINDACATO DI BASE PAVIA
S.I. COBAS PAVIA
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CARREFOUR sta procedendo ad una serie di licenziamenti a tappeto a livello internazionale, pari al 30% della forza lavoro attualmente impiegata, scatenando agitazioni e scioperi. Piange la crisi e macina profitti (1,23 miliardi di euro di utile netto nel 2012, 1,26 nel 2013), a fronte di un calo generalizzato dei consumi
CARREFOUR APPALTA IL LAVORO A COOPERATIVE CHE SFRUTTANO I LAVORATORI!!
Ciò succede nei magazzini, dove le procedure di cacciata degli operai avvengono in maniera più silente, nei cambi di appalto, grazie al caporalato legalizzato delle cooperative di facchinaggio ed al totale disinteresse del committente CARREFOUR.A Pieve Emanuele (MI), dove già quattro anni fa la micidiale accoppiata CARREFOUR – COOPERATIVE aveva tentato il licenziamento di 62 operai (poi riassunti dopo sei mesi di lotta), 25 operai del consorzio GECO (fatturato del triennio 2010-12
quasi triplicato) sono stati estromessi illecitamente dai magazzini con un accordo capestro al
cambio d’appalto e conferiti ad un’altra cooperativa (NEW SERVICES, sempre consorziata
GECO) per essere impiegati in part-time notturni nei punti vendita e con il
proprio salario dimezzato. I 101colleghi rimasti nel magazzino di Pieve Emanuele lavorano attualmente per 1213 ore al giorno con un vertiginoso aumento dei carichi di lavoro e senza neanche potere più godere dei primi tre giorni di malattia retribuiti, grazie agli accordi della
triade CGIL-CISL-UIL.
L’arroganza padronale non si arresta neanche di fronte alle istituzioni: lo scorso1
aprile CARREFOUR e GECO hanno disertato la convocazione fatta pervenire
dal prefetto di Milano, ottenuta dal S.I. COBAS dopo 36 ore consecutive di
presidio degli operai e dei sostenitori/trici davanti ai cancelli dei magazzini di
Pieve Emanuele. La lotta non si è arrestata! Ma anche il successivo incontro
ottenuto attraverso ulteriori mobilitazioni, presso il comune di Pieve
Emanuele il 7 di Maggio, alla presenza del sindaco, non ha prodotto alcun
avvicinamento delle controparti alle legittime richieste dei lavoratori. La
mobilitazione continua!
NON ESSERE COMPLICE DI CHI SFRUTTA I LAVORATORI!
SOSTIENI LA LOTTA DEI FACCHINI DI PIEVE EMANUELE !
NON COMPRARE MERCI NEI PUNTI VENDITA CARREFOUR!
COMITATO DI LOTTA CARREFOUR -PIEVE EMANUELE (MI)
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