Redazione di Operai Contro,
in Italia abbiamo due grandi innovatori: Renzi e Marchionne.
Ognuno può scegliere.
Sergio Marchionne afferma: “Il contratto aziendale di Fiat, sottoscritto alla fine del 2011(dai sindacalisti mazzettari: nota della redazione) in sostituzione di quello in vigore a livello nazionale per i metalmeccanici, dovrebbe diventare “un modello per un’Europa e un’Italia nuova, che cominci ad affrontare la concorrenza in una maniera aperta”.
Marchionne fa questa affermazione nonostante il gruppo Fiat-Chrysler sia alle prese, in Italia, con una difficilissima trattativa per il rinnovo della parte economica dell’accordo.
In pratica la FIAT ha rotto la trattativa sugli aumenti salariali.
La FIAT vuole dare una miseria
Marchionne non ha dubbi: “Una multinazionale che ha 300 mila dipendenti in tutto mondo, non può più essere limitata da rimasugli di accordi nazionali”.
Strada che, per il manager, dovrebbe essere seguita da altre aziende nel Paese – dove peraltro il governo Renzi parla apertamente di superamento della concertazione – e magari anche nel resto del continente.
Gli operai sono avvertiti. I padroni delle altre fabbriche metalmeccaniche seguiranno l’esempio FIAT.
Landini, altro grande estimatore di Renzi, non fa niente.
Operai tocca a noi
Un operaio di torino
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