.
Caro Direttore, nella fabbrica di Grugliasco dove Fiat produce gli ultimi modelli della Maserati, gli operai hanno risposto con un ora di sciopero all’aumento dei carichi di lavoro, all’uso del lavoro straordinario, ed al passaggio da 10 a 12 turni di lavoro.
E’ bastata un ora di sciopero indetta dalla Fiom e la conseguente mancata produzione di 11 auto, a scatenare le ire di Marchionne che, per ritorsione giovedì 19 giugno ha disdettato l’accordo che prevedeva il rientro nella fabbrica di Grugliasco di 500 operai, presi tra i cassaintegrati di Mirafiori.
Marchionne ha anche bloccato gli straordinari in tutto il gruppo Fiat, come ulteriore tentativo di mettere contro fra di loro gli operai: quelli che da una parte loro malgrado subiscono lo straordinario come male minore, vedendolo come più soldi in busta; e quelli che invece dall’altra, si oppongono all’aumento dell’orario e dei carichi di lavoro, dicendo che se Fiat vuole più lavoro, faccia rientrare i cassaintegrati alle condizioni esistenti fino ieri, e non creare prima una condizione di maggior sfruttamento in tutta la fabbrica, magari poi con la pretesa di esportarla.
Lo sciopero contro l’aumento dello sfruttamento è sacrosanto. Organizziamoci nei reparti.Contro il padrone ed il sindacalismo servile capeggiato da Bonanni.
Saluti da Grugliasco.
La Fiat fa sempre scuola (teoria e pratica).
I sindacati fanno sempre pietà (pratica).
Agli operai ,non globalizzati e seduti, le mosse per fargli capire che il vento può cambiare.