Redazione di Operai Contro,
i borghesi padroni d’Israele da più di 50 anni condannano a morte i giovani d’israele, i giovani palestinesi.
Fino a quando il popolo d’Israele non abbatterà lo stato capitalista non potrà essere costruito una unica nazione di ebrei, mussulmani e cattolici o di nessuna religione.
I borghesi europei sono i responsabili del genocidio degli ebrei.
Alla fine della seconda guerra mondiale decisero di liberarsi degli ebrei scampati al genocidio.
Spinsero gli ebrei verso la Palestina.
I Palestinesi sono stati massacrati. Chiusi in campi di concentramento, derubati dellaloro terra
I borghesi dello stato d’israele con la loro ferocia contro i palestinesi, non sono riusciti ad annientarli, ma hanno generato un popolo pronto a battersi con ogni mezzo per la libertà.
Israele pagherà il prezzo dei suoi crimini”. Lo ha detto Hamas commentando il rapimento e l’uccisione di un giovane palestinese a Gerusalemme est. “Il nostro popolo – è scritto in un comunicato, citato da fonti locali – non resterà inerte davanti a questo crimine omicida, né a nessun altro assassinio o incendio o demolizione commesso da orde di coloni”.
Il gabinetto di sicurezza isareliano tornerà a riunirsi stasera alle 19 (le 20 in Italia) per la terza volta in tre giorni. Al centro della discusione – secondo i media – non solo la riposta da dare all’omicidio dei tre ragazzi isareliani ma anche la nuova situazione di violenza a Gerusalemme est segnata dal rapimento e assassinio del giovane palestinese. La riunione di ieri notte è finita all’una passata, ma – secondo i media – ai ministri è stato chiesto di non rilasciare commenti.
Importanti parole di pace sono poi venute dai familiari di uno dei tre seminaristi ebrei rapiti e uccisi in Cisgiordania. ”Se un giovane arabo è stato ucciso per motivi nazionalistici è un atto orrendo e orribile”, ha detto la famiglia di Naftali Fraenkel . ”Non c’è differenza tra sangue (arabo) e sangue (ebraico). Per un omicidio – ha detto Yishay Fraenkel, zio di Naftali, citato dai media – non ci puo’ essere scusa o giustificazione”.
Un ebreo che vuol vivere in pace con i palestinesi
Comments Closed