Poi la notizia arrivata dall’incontro romano ritenuto dai sindacati “insoddisfacente”: niente quattordicesima. Da lì l’esplosione della rabbia e una certezza: una situazione di grave sofferenza del Gruppo che, pur riducendo le perdite del 2013, continua a bruciare disponibilità di cassa.
“Il premio è una cifra irrisoria per il gruppo, parliamo di 19 milioni di euro in confronto alle migliaia sequestrate e portate all’estero – spiega Palombo – ma importante per noi, è la nostra quattordicesima. Non ci sono ragioni perché venga fatto, siamo di fronte a un brutto segnale, sia per l’esclusione di un territorio sia per il mancato pagamento. Dà l’idea di un fallimento – sottolinea poi il sindacalista della Fiom –fino al 10 luglio ci faremo sentire in tutti i modi”.
L’11 luglio è stato proclamato lo sciopero generale del Gruppo con manifestazione a Roma davanti alla Presidenza del Consiglio al quale è stato chiesto formalmente un incontro.
Gli operai nel frattempo si stanno mobilitando e organizzando per continuare la loro lotta e per impedire lo smantellamento degli impianti.
Un sostenitore e tifoso degli operai dell’Ilva.
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