Iraq, esercito si ritira: fallita la riconquista di Tikrit.

Redazione di Operai Contro, – Brutto colpo per il governo iracheno: le forze governative, coordinate dai militari USA, si sono ritirate da Tikrit dopo una lunga offensiva per riprendere la città controllata dai ribelli. Da giorni si combatteva per la città e le tv governative avevano dato la città per riconquistata, ma la forte resistenza opposta dai miliziani dello Stato islamico, che hanno proclamato il mese scorso il califfato e conquistato un’ampia zona tra Siria e Iraq. Le truppe governative e le milizie composte dai volontari sciiti si sono ritirate ieri sera da Tikrit, riposizionandosi a 4 chilometri a sud della città, […]
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Redazione di Operai Contro,

– Brutto colpo per il governo iracheno: le forze governative, coordinate dai militari USA, si sono ritirate da Tikrit dopo una lunga offensiva per riprendere la città controllata dai ribelli.

Da giorni si combatteva per la città e le tv governative avevano dato la città per riconquistata, ma la forte resistenza opposta dai miliziani dello Stato islamico, che hanno proclamato il mese scorso il califfato e conquistato un’ampia zona tra Siria e Iraq. 

Le truppe governative e le milizie composte dai volontari sciiti si sono ritirate ieri sera da Tikrit, riposizionandosi a 4 chilometri a sud della città, dopo essere state bersaglio del fuoco dei mortai e dei cecchini. La città è una roccaforte di ex militari dell’esercito di Saddam Hussein, che si sono alleati ora con i jihadisti dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante (Isis).

L’Iraq sta affrontando una guerra civile tra sunniti (che sono circa un terzo degli abitanti del paese) e sciiti (maggioranza), ma anche una crisi politica e religiosa. Proprio ieri il Parlamento ha eletto presidente un esponente moderato sunnita, Salim al-Jaburi, dopo settimane di stallo, nel tentativo di costituire un nuovo governo di unità nazionale che superi le divisioni etniche e confessionali. Inoltre, anche i curdi hanno avanzato richieste di indipendenza.

Inoltre, sempre a Mosul, anche le case abbandonate dai battezzati vengono “segnalate” con la lettera “N”, iniziale della parola araba Nazarat (cristiano), e in esse si insediano occupanti sunniti fiancheggiatori del califfato. Sulla porta, sotto alla ‘N’, anche la scritta “immobile di proprietà dello Stato islamico”. 

Dopo più di 10 anni di stragi USA, la popolazione si è ribellata e sta riconquistando Iraq e Siria.

Molto presto verrà il turno del Pakistan

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