LA NUOVA DITTATURA DELLA BORGHESIA

Redazione di Operai Contro, i borghesi democratici sono preoccupati. La gabbia della democrazia borghese si sfascia e appare la dittatura dei padroni. Dopo non ci sarà più possibilità di imbrigliare gli operai Si apre lo scontro aperto tra padroni e operai Operai dobbiamo accelerare la costruzione del nostro Partito. La borghesia è feroce e se saremo impreparati ci massacrera. I borghesi di sinistra se ne fregano del fatto che alle ultime elezioni il 489% non ha votato I borghesi di sinistra sono preoccupati dalla fine della costituzione Un operaio di Torino Ecco cosa scrive la borghesia democratica LE CONTRORIFORME dell’Italicum […]
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Redazione di Operai Contro,

i borghesi democratici sono preoccupati.

La gabbia della democrazia borghese si sfascia e appare la dittatura dei padroni.

Dopo non ci sarà più possibilità di imbrigliare gli operai

Si apre lo scontro aperto tra padroni e operai

Operai dobbiamo accelerare la costruzione del nostro Partito.

La borghesia è feroce e se saremo impreparati ci massacrera.

I borghesi di sinistra se ne fregano del fatto che alle ultime elezioni il 489% non ha votato

I borghesi di sinistra sono preoccupati dalla fine della costituzione

Un operaio di Torino

Ecco cosa scrive la borghesia democratica

LE CONTRORIFORME dell’Italicum e del Senato delle Autonomie, concordate dal governo con il pregiudicato Silvio Berlusconi e il plurimputato Denis Verdini,

– consentono a un pugno di capi-partito di continuare a nominarsi i deputati a propria immagine e somiglianza (con le liste bloccate per la Camera), addirittura aboliscono l’elezione dei senatori (scelti dalle Regioni fra consiglieri e sindaci, ridotti a un ruolo decorativo e per giunta blindati con l’immunità-impunità) e tagliano fuori i partiti medio-piccoli (con soglie di sbarramento abnormi);

– trasformano il Parlamento nello zerbino di un premier-padrone, “uomo solo al comando” senza controlli né contrappesi, con una maggioranza spropositata che gli permette di scegliersi un presidente della Repubblica e di influenzare pesantemente la Corte costituzionale, ilCsm, la magistratura e l’informazione televisiva e stampata;

– espropriano i cittadini dei residui strumenti di democrazia diretta: i referendum (non più 500mila, ma addirittura 800mila firme) e le leggi di iniziativa popolare (non più 50mila, ma addirittura250mila firme).

DICIAMO NO ALLA SVOLTA AUTORITARIA, come i migliori costituzionalisti italiani hanno definito il combinato disposto delle due controriforme, ispirate  – consapevolmente o meno – al “Piano di Rinascita Democratica” della loggia P2 di Licio Gelli.

DICIAMO SI’ A UNA DEMOCRAZIA PARTECIPATA e vi chiediamo di sostenere solo riforme istituzionali che rispettino lo spirito dei Padri Costituenti del 1946-48: restituendo ai cittadini il diritto di scegliersi i parlamentari e coinvolgendoli nella cosa pubblica; tutelando le minoranze e le opposizioni; allargando gli spazi di partecipazione diretta alla formazione delle leggi; limitando l’immunità parlamentare alle opinioni espresse e ai voti dati e abolendo i privilegi impunitari in materia di arresti, intercettazioni e perquisizioni; combattendo i monopòli e i conflitti di interessi, specie nel mondo della televisione e della stampa; ampliando l’indipendenza e l’autonomia dei poteri di controllo, dalla magistratura all’informazione.

Antonio Padellaro, Marco Travaglio, Peter Gomez e la redazione del Fatto Quotidiano

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