Redazione di Operai Contro,
Si moltiplicano in tutto il mondo le manifestazioni e i raduni di piazza a sostegno del popolo palestinese contro le operazione militari condotte da Israele nella Striscia di Gaza.
Un nuovo corteo organizzato vicino a Parigi
Centinaia di simpatizzanti filo-palestinesi hanno sfidato l’intimazioni delle autorità e si sono radunati nei pressi della stazione delle ferrovie della banlieue di Garges-Sarcelles, a nord di Parigi.
Enorme il dispositivo messo in atto dalla sicurezza.
.Gli agenti hanno creato un cordone di sicurezza vicino alla sinagoga, per sostenere una trentina di filo isreliani armati di spranghe di ferro.
Ieri a Parigi un’altro raduno vietato dalle autorità è degenerato in violenti scontri fra i manifestanti e la polizia
A fine giornata ieri si contavano 17 agenti feriti e 44 persone arrestate. Nel paese è scoppiata la polemica. Il divieto di manifestare – scrivono i giornali d’oltralpe – è stato criticato sia a sinistra sia dall’opposizione. Il premier Manuel Valls ha difeso la decisione del ministro dell’Interno, Bernard Cazeneuve, definendo poi “inaccettabile” ciò che è accaduto a Parigi. Nel corso di una cerimonia all’Eliseo il presidenteFrancois Hollande ha affermato che “non saranno tollerati atti o parole che possano riesumare l’antisemitismo e il razzismo”.
Manifestare contro la strage degli israeliani viene ritenuto antisemitismo. Uccidere centinaia di Palestinesi è democratico.
Circa 3.000 persone hanno manifestato senza incidenti ad Amsterdam. Dimostranti di diverse età, arabi ed europei, si sono dati appuntamento di fronte al celebre Rijksmuseum, prima di marciare in direzione del centro della città con cartelli in braccio sui quali si potevano leggere slogan del tipo: “Stop alla guerra” o “Israele, criminale di guerra”. “Bisogna che tutto questo si fermi, dei bambini innocenti vengono uccisi – ha affermato Ekrem Kara, 32 anni, avvolto in una kefiah bianca e nera -. Non capisco perché il mondo resti in silenzio, perché nessuno dice nulla per fermare” la guerra.
Diverse migliaia di persone sono scese in piazza a Rabat, in Marocco. Il raduno è partito dal quartiere di Diour Jamâa nel centro della capitale – con i dimostranti muniti di bandiere palestinesi che hanno scandito slogan contro Israele – per dirigersi verso il Parlamento. “Bisogna vendicare i nostri fratelli palestinesi”, “Morte a Israele”, sono state le frasi che hanno riecheggiato per le strade della città. Moltissimi i simpatizzanti islamici che hanno preso parte alla manifestazione, come anche militanti del movimento pro-riforme del 20 Febbraio – nato durante la Primavera araba -, insieme ad alcuni rappresentanti del governo. Le autorità marocchine hanno “vivamente condannato” a inizio luglio “l’escalation militare ingiustificata ed inammissibile” di Israele. Il re Mohammed VI ha annunciato lo sblocco di un “aiuto umanitario urgente” di cinque milioni di dollari per la popolazione di Gaza.
Centinaia di palestinesi hanno protestato anche a Ramallah e a Jenin. I manifestanti hanno chiesto al leader palestinese Abu Mazen di rivolgersi alle Nazioni Unite e alla Corte criminale internazionale per accusare Israele di “crimini di guerra“. Secondo la stessa fonte, i manifestanti hanno chiesto al mondo arabo di intervenire immediatamente.
Manifestazioni di protesta in Kasmir.
Un lettore
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