Lo stabilimento in uso gratuito, incentivi finanziari della Regione Puglia e 10.000 euro da parte di ciascuno dei 217 operai Om Carrelli elevatori di Modugno (Ba), in cassa integrazione fino al 30 giugno e in mobilità dal primo luglio. È quanto chiede il gruppo Metec, i cui padroni non vogliono farsi mancare proprio nulla, per valutare la convenienza a rilevare la fabbrica della zona industriale di Bari-Modugno, chiusa dalla multinazionale tedesca Kion dopo un presidio degli operai durato mesi.
La storia è cominciata a metà giugno, con la firma al ministero dello Sviluppo economico di un verbale di riunione fra Regione Puglia, multinazionale tedesca Kion, sindacati e gruppo Metec, secondo il quale quest’ultimo ha confermato l’interesse, che sarà valutato nei successivi 120 giorni, a insediare presso la Om Carrelli di Modugno una propria unità produttiva del settore componentistica auto.
I sindacati, che pochi giorni prima di tale firma avevano organizzato strumentalmente un breve presidio sul lungomare di Bari davanti alla sede della Regione per dimostrare il proprio “attivismo” a favore degli operai OM, avevano subito plaudito alla “speranza che torna per i lavoratori”. Artefici di un continuo boicottaggio del presidio operaio, i sindacati avevano stappato lo spumante per festeggiare, a gennaio 2013, l’accordo raggiunto con l’inglese Frazer Nash, poi saltato rovinosamente in aria fra la delusione degli operai! Così capita a chi, i burocrati sindacali, invece di organizzare la lotta degli operai appoggia tavoli concertativi e accordi fasulli. Così capita a chi fra gli operai, invece di organizzarsi puntando sulle proprie forze, se ne va alla coda dei sindacati e delle loro politiche antioperaie.
Ora i sindacati plaudono all’interessamento del gruppo Metec, lo sbandierano come un risultato della loro lotta e cercheranno di farlo accettare dagli operai con tutte le condizioni che Metec vorrà imporre.
Il gruppo Metec, che a settembre scioglierà la riserva, si impegnerebbe ad assumere, entro 24 mesi, tutti i 217 dipendenti che dal 1° luglio sono in mobilità. Intanto ha avviato i confronti con la Regione Puglia per chiedere soldi pubblici e con i sindacati sulle modalità contrattuali, appunto per chiedere condizioni lavorative quanto più favorevoli per i padroni Metec.
Come se non bastasse, agli operai il gruppo Metec ha chiesto 10.000 euro ciascuno dalla liquidazione per il licenziamento voluto dalla Kion! Un’autentica rapina da 2.170.000 euro, che significa: o accettate le mie condizioni o me ne vado. Un ricatto che lascia presagire per gli operai pesanti effetti anche sulle modalità contrattuali, in caso di loro assunzione! E intanto i sindacati invitano alla speranza e domani, se il gruppo Metec metterà piede a Bari, festeggeranno per la risoluzione definitiva della vertenza Om, che dura dal luglio 2011. Tanto poi in fabbrica non ci andranno mica loro, i burocrati sindacali, a sgobbare sotto il tallone dei nuovi padroni.
SALUTI OPERAI DALLA PUGLIA
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