Gli operai Natuzzi scendono in strada contro l’Accordo di Programma

SANTERAMO IN COLLE (BA) 23 LUGLIO 2014- Un tempo inclemente ha accompagnato i circa 150 manifestanti per le strade della cittadina murgiana, un tempo capitale del mobile imbottito.Le ragioni della protesta erano e sono l’accordo di programma che, a loro avviso, regala al patron Pasquale Natuzzi 101 milioni di Euro per estromettere dal ciclo produttivo circa 1500 lavoratori. A guidare la protesta Michele Rizzi, di Alternativa Comunista, che fu candidato alla presidenza della Regione Puglia nel 2010. Il corteo è sfilato lungo la via principale del paese, per concludere il suo tragitto davanti ai cancelli della sede centrale del colosso […]
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SANTERAMO IN COLLE (BA) 23 LUGLIO 2014- Un tempo inclemente ha accompagnato i circa 150 manifestanti per le strade della cittadina murgiana, un tempo capitale del mobile imbottito.Le ragioni della protesta erano e sono l’accordo di programma che, a loro avviso, regala al patron Pasquale Natuzzi 101 milioni di Euro per estromettere dal ciclo produttivo circa 1500 lavoratori. A guidare la protesta Michele Rizzi, di Alternativa Comunista, che fu candidato alla presidenza della Regione Puglia nel 2010.
Il corteo è sfilato lungo la via principale del paese, per concludere il suo tragitto davanti ai cancelli della sede centrale del colosso del divano. Qui i manifestanti hanno preso la parola, come ha fatto il segretario della CGIL cittadina, il quale ha proposto i contratti di solidarietà. Rizzi e gli altri manifestanti hanno replicato con forti critiche tale proposta, in primis perché la CGIL ha firmato l’accordi di programma e, in seconda battuta, perché i contratti di solidarietà sono a tempo determinato e spesso sono il preludio alla mobilità e al licenziamento.
L’aspetto che più è saltato all’occhio è stata la mancanza di solidarietà da parte della cittadinanza. Lungo il percorso, che è la strada principale, tutti i negozi sono rimasti aperti. Neanche una serranda abbassata in segno di solidarietà. Nessuno, che seguiva il corteo lungo i marciapiedi, si è accodato ai manifestanti. Evidentemente è poco chiaro il concetto che la crisi del distretto dell’imbottito si ripercuote anche sull’economia locale. Un concetto che i lavoratori hanno sempre espresso, ma che è stato recepito poco.
Grandi assenti anche le istituzioni locali. Non si chiedeva la presenza del primo cittadino, impegnato a Palazzo Municipale a presentare alla stampa la IV Sagra della Carne Arrosto. Ma non c’era neanche un consigliere comunale o un assessore. Certamente la presenza delle istituzioni non avrebbe risolto il problema, ma sarebbe stato un gesto di solidarietà dell’amministrazione verso i manifestanti. Bisogna riconoscere che il sindaco di Santeramo si sta spendendo come meglio può per la vertenza Natuzzi. Il problema però è che agli scioperi partecipano sempre i soliti volti noti.
Eppure in questi giorni,il battage mediatico era stato piuttosto pressante, invitando la cittadinanza a partecipare. Non ci si aspettava scene alla Eisenstein nei suoi film sulla Rivoluzione russa, però con 1500 lavoratori a rischio di esclusione dal ciclo produttivo, è impensabile e incomprensibile che partecipino soltanto centocinquanta persone, vale a dire il 10%. Percentuali francamente sconfortanti.
Questo denota comunque, al di là delle percentuali di affluenza, che la cittadinanza di Santeramo ha sempre visto come privilegiati chi lavorava nel settore del mobile imbottito e questo si ripercuote ancora adesso. Non a caso, nelle sporadiche manifestazioni cittadine, l’affluenza è sempre stata piuttosto bassa, non solo tra i partecipanti, ma anche tra i cittadini stessi.

Giovanni Dimita da infooggi.it

https://www.youtube.com/watch?v=y-Ga2C8T-JA&list=TLa_484AiCOkipi4vJFF2C8SsX5uhXx2sb

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