Redazione di Operai Contro,
la strage dei Palestinesi di Gaza dimostra l’impotenza dell’ONU, la complicità dell’europa con gli assassini, ha messo in luce che i padroni italiani e il loro governo sono i primi fornitori di armi ad Israele.
Non devono più raccontarci storie.
I nazisti di Hitler e le borghesie occidentali sono state ieri i responsabili del genocidio degli ebrei, oggi sono con i padroni d’Israele i responsabili del genocidio dei palestinesi.
Israele ha rifiutato la proposta di tregua avanzata da John Kerry.
Dopo giorni di scontri nella Striscia e centinaia di morti, Hamas aveva acconsentito al cessate il fuoco proposto dal segretario di stato Usa, che prevedeva una settimana di stop ai combattimenti a partire da sabato o domenica.
Nei giorni successivi si sarebbe dovuta svolgere una trattativa al Cairo sulle condizioni di una tregua permanente.
Le due condizioni poste dal movimento palestinese per il cessate il fuoco erano la liberazione dei detenuti che sono stati riarrestati dopo il loro rilascio in base all’ultimo accordo con Israele e l’allargamento delle aree di pesca a Gaza a una fascia di 12 km. “In questo momento stiamo lavorando per una tregua di 7 giorni“, ha spiegato Kerry nel corso di una conferenza stampa congiunta col segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon al Cairo.
L’obiettivo, ha spiegato, è “permettere un cessate il fuoco umanitario sostenibile e durevole”. “Il popolo di Gaza ha sanguinato abbastanza: bisogna fermare i combattimenti, non esiste una soluzione militare a questo conflitto”, ha scandito Ban Ki-moon.
Serve un cessate-il-fuoco e la fine del blocco di Israele a Gaza “il più presto possibile“. Lo aveva detto Khaled Meshaal, leader di Hamas, alla Bbc. “Le persone non possono ricevere assistenza sanitaria o andare al lavoro. Perché il popolo di Gaza deve essere punito con questa morte lenta nella più grande prigione del mondo? Questo è un crimine“.
Proteste in Cisgiordania
Nella notte, oltre 10 mila persone sono partite in corteo da Ramallah con l’intenzione di marciare fino a Gerusalemme per protestare contro l’azione militare di Israele sulla Striscia. Nella manifestazione un ragazzo palestinese di 17 anni è morto e altri 150 sono rimasti feriti. Gli scontri tra forze di sicurezza israeliane e manifestanti palestinesi sono esplosi nei pressi di un posto di blocco a Qalandiya.
Altre 5 vittime nel West Bank
E’ salito a cinque il numero dei palestinesi uccisi durante manifestazioni in Cisgiordania. Proteste contro l’operazione israeliana a Gaza si sono verificate nel villaggio settentrionale di Hawara, vicino alla città di Nablus e vicino al villaggio meridionale di Beit Omar, vicino alla città di Hebron. Fonti ospedaliere palestinesi fanno sapere che tre palestinesi sono rimasti uccisi a Beit Omar, e due a Hawara. Il sindaco di Hawara, Mouin Idmeidi, ha detto che lui e centinaia di altre persone provenienti dal villaggio hanno partecipato a una protesta dopo essere usciti da una moschea locale, dopo le preghiere di mezzogiorno. .
Almeno 26 palestinesi sono morti nella Striscia di Gaza dalla scorsa mezzanotte a causa degli “attacchi israeliani”. Lo scrive l’agenzia di stampa palestinese Maan. Secondo Ashraf al-Qedra, portavoce del ministero della Salute di Gaza, dall’inizio l’8 luglio scorso delle operazioni israeliane nel territorio palestinese il bilancio è di almeno 825 morti e 5.240 feriti.
Sale a quota 33 il numero dei soldati israeliani uccisi.
un lettore
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