Redazione di Operai Contro,
Il salvataggio di Alitalia c’è non c’è.
Per prima cosa è il salvataggio dei padroni che all’epoca di Berlusconi furono presentati come i salvatori di Alitalia Italiana.
Ancora una volta tagli.
Licenziamento di una parte del personale e riduzioni del salario per tutti
CGIL, CISL,UGL hanno firmato UIL no
Al Referendum sull’accordo su 13500 dipendenti hanno votato solo 3500 e 900 hanno votato noall’accordo.
La CGIL se frega l’accordo è valido.
Camusso è abituata a fregare i lavoratori
Il ministrti dei Trasporti Lupi riprende le minacce: “Non esiste un piano B per l’Alitalia, esiste solo un grande piano A. Questa è la strada che abbiamo davanti, o la crescita o 15mila persone che vanno a casa. E’ tutto il sistema Paese che deve capire l’opportunità che abbiamo davanti”.
“Solo un marziano – ha aggiunto – capirebbe le divisioni che si stanno verificando nel sindacato”, ha spiegato il ministro che ha seguito da vicino tutta la partita per arrivare a definire il piano di esuberi, la riduzione del costo del lavoro attraverso alcuni prelievi dalle buste paga dei dipendenti e la trattativa con Etihad, che dovrebbe rilevare il 49% della compagnia tricolore.
Quando la smetteremo di cedere ai ricatti dei padroni?
Alitalia fallisce e chi se ne frega
Un lavoratore dell’Alitalia
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