La presa per il culo delle “riforme”.

Caro Operai Contro,

Renzi fa sapere di non avere fretta. Di andare anche oltre l’otto agosto, il termine ultimo fissato dal governo, per approvare la cosi detta riforma del Senato. Dichiara Renzi: “se vogliono fare ostruzionismo con 8 mila emendamenti, facciano pure, noi ci mettiamo lì e, poco alla volta, andiamo avanti con la serenità di chi sa che non ci stanchiamo”.

Ma su cosa si tanno “scontrando” realmente in Parlamento? Quelle che Renzi chiama “riforme”, sono invece cambiamenti di leggi e regole per sveltire il decisionismo del governo e delle cariche istituzionali.

Non c’è in cantiere nessuna “riforma”, se non quelle peggiorative, come quella che Renzi per accontentare i padroni, ha fatto in un battibaleno, prorogando fino a 3 anni il lavoro precario.

D’accordo con il suo socio Poletti, ministro del lavoro dei negrieri, Renzi manda la polizia contro gli operai in sciopero e manifestanti, vedi la Dielle, l’Ikea, la No Tav e sgombera i centri di aggregazione sociale.

Renzi capo del governo e Boschi ministra delle “riforme”: quale riforma per i 6 milioni di disoccupati? E per gli oltre 500 mila cassaintegrati? E i fondi mancanti per la cassa in deroga del 2014?

Dice Renzi: “Poco alla volta, si stancheranno prima loro”, riferendosi ai parlamentari che hanno presentato 8 mila emendamenti.

Ma per gli operai e quanti si trovano sui gradini più bassi della scala sociale il tempo è già scaduto.

Renzi continua l’avanspettacolo finché ti è concesso.

Saluti da un affezionato lettore