Redazione di Operai Contro,
a Gela si è svolta la manifestazione degli operai del petrolchimico e dell’indotto dello stabilimento ENI.
Noi operai dell’ ENI con gli operai dell’indotto siamo 3500
In corteo almeno ventimila persone,
C’erano tutti: i sindacalisti di tutte le sigle, commercianti,professionisti, amministratori di tutta la Provincia, politici, monsignor Rosario Gisana, nuovo vescovo di Piazza Armerina.
Tutti smaniosi e pronti a chiedere all’ENI di dare il lavoro a noii operai.
Lungo tutto il tracciato manifesti con la scritta: “Il lavoro è l’unica forma di libertà dell’uomo”.
Mi sembrava di rivedere i film dei nazisti che all’ingresso dei campi di concentramento scrivevano; Il lavoro rende liberi.
Non siamo riusciti a tenere i babbaluci lontano da noi
Abbiamo dovuto manifestare controllati dai babbaluci
Noi operai siamo costretti a lavorare per poter avere un salario e poter sopravvivere
Senza i soldi del salario operaio tutti questi non riuscirebbero a vivere
Per ora noi operai di Gela non riusciamo a liberarci della cappa di piombo rappresentata da politici e amministratori.
Ci occorre costruire un piccolo nucleo del Partito Operaio che sappia rintuzzare gli attacchi di sindacalisti, politici e amministratori.
Per poter costruire il Partito Operaio occorre che alcuni di noi rompano la cappa.
Ci preparemo a questo, perché sono sicuro che bene che vada molti dei 3500 saranno licenziati e agli altri ENI, sindacati,politici e amministratori diminuiranno il salario
Un operaio dell’ENI
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