dalla repubblica
Dopo il bombardamento di ieri a Donetsk che ha sfiorato un asilo nido, nuovi lanci di artiglieria da parte dell’esercito ucraino stanno colpendo il centro della medesima città, roccaforte dei separatisti dell’Ucraina sud-orientale, circondata dalle truppe di Kiev. Lo fa sapere l’agenzia Ria Novosti mentre la diplomazia internazionale cerca una via d’uscita dalla guerra che sembra arrivata in una fase cruciale.
Continuano, infatti, i combattimenti tra forze governative ucraine e ribelli filo-russi. Entrambe le fazioni ambiscono al controllo della cittadina di Ilovaisk, importante nodo ferroviario nella regione di Donetsk, dove nelle ultime 24 ore sono morte 42 persone mentre altre 29 sono rimaste ferite. Tra le vittime anche otto militari, tra cui un americano con cittadinanza ucraina, morti durante la notte. Le forze di sicurezza governative hanno rivendicato di aver conquistato il controllo della città, una versione contraddetta dall’agenzia stampa dei separatisti Novorossia, secondo cui i ribelli avrebbero respinto l’attacco. I combattimenti continuano anche nella regione di Lugansk, dove le forze governative hanno continuato a bombardare le posizioni dei ribelli ma non hanno lanciato ulteriori offensive.
Ma in serata un jet da combattimento ucraino che volava sui cieli di Lugansk sarebbe stato abbattuto dai filorussi. Ancora non si sa se il pilota sia riuscito a eiettarsi dal velivolo o se sia precipitato.
Intanto il vice primo ministro dell’autoproclamata repubblica popolare di Donetsk,Andrei Purgin, ha dichiarato che la popolazione sta soffrendo la fame nella regione da quando i negozi hanno esaurito le scorte di cibo e medicinali. Le forniture d’acqua sono state interrotte e ci sono seri problemi con l’elettricità, ha denunciato ancora, aggiungendo che 2 milioni di persone sono intrappolate nella città assediata dove non ci sono corridoi umanitari che possano essere usati per fuggire. La situazione è ancora più grave nella città di Lugansk dove manca l’acqua corrente, l’elettricità e connessione telefonica da 18 giorni, secondo quanto riportano le autorità cittadine.
Nel frattempo non si sblocca la controversa situazione del convoglio di aiuti umanitari russo destinato sempre a Lugansk che rimane fermo da una settimana oltre il confine con la Russia mentre continua il negoziato sulla sua consegna. Il Consiglio nazionale ucraino per la difesa e la sicurezza ha fatto sapere che il controllo doganale di almeno 280 camion non inizierà prima che la Russia avrà consegnato la lista completa del carico del convoglio.
Ma c’è anche un giallo: stamani su Facebook un noto esperto militare ucraino,Dmitri Timciuk, ha fatto sapere che una colonna di mezzi blindati russi, compresi carri armati, stava arrivando a Lugansk in aiuto ai ribelli filorussi. A confermare la notizia è poi stata la giornalista ucraina Anastasia Stanko, citata dal sito 112.ua, secondo la quale sono giunti 150 mezzi blindati, tra cui carri armati, sistemi grad e 1200 militari in uniforme militare russa ma senza distintivi.
Di sicuro c’è che mentre la valuta locale è in caduta libera, l’Ucraina ha deciso di oscurare 14 canali televisivi russi, fra cui il canale di sole notizie in lingua ingleseRussia Today, accusati di “diffondere propaganda di guerra e di violenza”. “Come paese sovrano indipendente, l’Ucraina può e deve proteggere il suo spazio mediatico da aggressioni provenienti dalla Russia che incitano deliberatamente gli ucraini all’odio e alla discordia”, ha scritto su Fb un portavoce del ministero degli Interni, Anton Gerashchenko, ricordando che nessun canale televisivo ucraino è inserito nelle piattaforme via cavo russe.
Sul fronte politico da registrare la visita della cancelliera tedesca, Angela Merkel, il 23 agosto a Kiev, dove incontrerà il presidente Petro Poroshenkoper la prima volta dall’inizio della crisi e il premier Arseni Iatseniuk: in agenda “l’attuale situazione ucraina e l’atteggiamento da tenere nei confronti della Russia. Inoltre si parlerà delle possibilità concrete di sostenere l’Ucraina”. Il 30 Poroshenko volerà poi a Bruxelles, su invito del presidente del consiglio europeoHerman Van Rompuy e del presidente della Commissione Ue José Manuel Barroso. Il Cremlino ha annunciato che Putin avrà alcuni bilaterali ma non ha voluto precisare se ne è previsto uno con Poroshenko, come appare probabile. Dovrebbe avvenire il 26 agosto a Minsk, capitale bielorussa, in occasione della riunione dei capi dell’Unione Doganale (Russia, Bielorussia e Kazakhstan), la cosiddetta anti-Ue voluta da Putin e forse la vera origine di tutto il disastro ucraino. Proprio la decisione di Kiev di non aderirvi e di orientarsi verso l’Europa scatenò in ottobre le ritorsioni russe, le proteste di piazza, fino alla rivoluzione di febbraio.
Non da ultimo, va registrato che le forti tensioni tra Russia e Stati Uniti proprio per la situazione in Ucraina si ripercuotono anche sul cibo. Le autorità di Mosca hanno chiuso quattro McDonald’s nel centro della capitale, tra cui il primo fast food ‘simbolo’ degli Usa aperto nel Paese. Alla base della decisione da parte dell’agenzia russa per la sicurezza dei consumatori Rospotrebnadzor vi sono “numerose violazioni della normativa sanitaria”. Il colosso americano ha annunciato in una nota che sta valutando i provvedimenti e che adotterà tutti i passi necessari per riaprire al più presto i 4 McDonald’s di Mosca.
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