Redazione di Operai Contro,
la guerra contro gli immigrati continua.
Il Mediterraneo è talmente pieno di cadaveri che li ributta sulle spiagge.
I corpi senza vita di uomini, donne e bambini su una spiaggia libica
Cadaveri sul bagnasciuga, altri a poca distanza dalla riva, altri ancora avvolti nella plastica dai soccorritori. Si tratta di una spiaggia nella zona di al Qarbouli, una cinquantina di chilometri a est di Tripoli. Davanti a quelle coste, venerdì scorso, un barcone con oltre 200 immigrati – 250 secondo i 16 superstiti – ha segnato l’ennesima tragedia nel Mediterraneo. “Abbiamo ‘liberato’ 100 cadaveri che erano incastrati nel relitto, altri 70 sono stati portati via dalla marea”, racconta Abdel Latif Ibrahim, l’ufficiale della Guardia costiera libica incaricato del recupero dei corpi.
Ma questa e altre stragi non fermano la pressione migratoria dalla Libia: continuano ad arrivare in Libia migliaia di disperati in fuga dalla povertà e dalle guerre che attanagliano l’Africa sub sahariana. Ma anche dalla Siria o dall’Iraq.
I responsabili sono i padroni europei con in testa l’Italia
Un senegalese
Comments Closed