cronaca ANSA
Per Mosca ”non ha senso commentare seriamente” le immagini satellitari diffuse dalla Nato come prova della presenza di truppe russe nell’Ucraina dell’est. “E’ diventato ridicolo. Se prima almeno qualcuno metteva il suo nome su queste immagini, fosse Breedlove (il comandante supremo Nato in Europa, ndr), Rasmussen (il segretario generale dell’Alleanza uscente, ndr) o anche Lungescu (la portavoce, ndr), ora esitano”, ha sottolineato il gen. Igor Konashenkov, portavoce del ministero della difesa russo.
Il presidente russo Vladimir Putin ha chiesto nella notte ai separatisti filorussi di aprire un “corridoio umanitario” per le truppe ucraine rimaste circondate dopo la presa da parte dei ribelli di Novoazovsk, città strategica nell’est dell’Ucraina.
“Mi appello alle forze ribelli perché aprano un cordone umanitario per le truppe ucraine che sono state circondate, alfine di evitare inutili vittime e per consentirgli di ritirarsi dalla zona delle operazioni”, dichiara Putin in un comunicato indirizzato “agli insorti della Novorossija” (Nuova Russia). I soldati ucraini sono stati circondati dopo “i considerevoli successi (dei separatisti) contro l’operazione militare di Kiev”, continua il presidente russo, chiedendo a Kiev di “mettere fine ai combattimenti, stabilire un cessate il fuoco e negoziare con i rappresentati del Donbass”. Putin ha anche chiesto ai separatisti filorussi di fornire “un aiuto medico” ai soldati feriti, aggiungendo che la Russia “si tiene pronta e fornirà aiuti umanitari alla popolazione del Donbass”. La Russia è accusata dall’Occidente di sostenere i separatisti e di aver inviato soldati in Ucraina, più di mille secondo la Nato. Ieri Kiev ha reso noto che le “truppe russe” hanno preso il controllo della città di frontiera strategica di Novoazovsk (11.000 abitanti), 100 km a sud della roccaforte ribelle di Donetsk.
TRUPPE RUSSE IN UCRAINA, ‘MOSCA CI INVADE’ – di Claudio Salvalaggio – Rischia di degenerare in un conflitto militare diretto tra Kiev e Mosca la guerra civile nell’est dell’Ucraina, con una provocatoria sfida del Cremlino a tutto l’Occidente. Kiev, spalleggiata dagli Usa, ha denunciato oggi una vera e propria “invasione” di truppe russe chiedendo un “consistente aiuto tecnico-militare” alla Ue dopo aver invocato ieri il soccorso della Nato. Il presidente ucraino Petro Poroshenko si è visto costretto a cancellare una visita in Turchia e a convocare d’urgenza il consiglio per la sicurezza e la difesa di fronte ad un “deterioramento rapido della situazione” dovuto all’ “ingresso di truppe russe”.
Il capo dello Stato ha chiesto anche un Consiglio europeo, mentre il premier Arseni Iatseniuk ha sollecitato una riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell’Onu e sanzioni più efficaci contro Mosca, come il blocco delle transazioni bancarie. Barack Obama – dopo una telefonata con Angela Merkel – ha affermato che “il mondo intero” vede forze russe entrare in Ucraina, aggiungendo che Mosca è responsabile di quanto accade a est e che il suo sconfinamento avrà “un costo”. Ha quindi ripetuto che gli Usa non interverranno militarmente, ma non ha mancato di lanciare un monito al Cremlino: Kiev non fa parte della Nato, ma altri Paesi della regione sì e Washington “prende molto sul serio l’articolo 5” a loro tutela in caso d’invasione. Kiev ha poi incassato la solidarietà di varie cancellerie europee, a partire dal premier italiano Matteo Renzi, che in una conversazione telefonica con il presidente russo Vladimir Putin ha espresso, in qualità di presidente di turno della Ue, grande preoccupazione per “l’intollerabile escalation” in Ucraina, sollecitando il ritorno al tavolo delle trattative.
Gli ha fatto eco il presidente francese Francois Hollande, mentre il premier britannico David Cameron ha ventilato “nuove conseguenze” per Mosca. La cancelliera tedesca Merkel è stata più esplicita, evocando eventuali nuove sanzioni, al pari del Dipartimento di Stato americano. Mentre al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, Washington ha accusato Mosca di mentire in un duro botta e risposta nel quale il rappresentante russo ha denunciato invece “le interferenze” Usa negli affari di altri “Stati sovrani”. Le “violazioni russe in Ucraina” sono state discusse anche dall’Osce, dove tuttavia l’ambasciatore Andrei Kelin, ha confermato la linea del Cremlino negando la presenza di soldati russi, come ribadito più tardi anche dal ministero della Difesa. Ma a rincarare le accuse ci ha pensato la Nato, mentre la Borsa di Mosca accusava il colpo con ingenti perdite. “Un crescente numero di soldati russi interviene direttamente nei combattimenti sul terreno ucraino”, aveva twittato fin dal mattino l’ambasciatore degli Stati Uniti a Kiev, Geoffrey Pyatt, aggiungendo che “la Russia ha inviato nell’est del Paese i suoi più moderni sistemi di difesa aerea, compresi gli SA-22”. Parole a cui ha fatto eco un responsabile dell’Alleanza atlantica evocando l’incursione di oltre mille militari russi, in particolare nella zona di Novoazovsk.
La Nato ha diffuso quindi nuove foto satellitari, anche se vecchie di qualche giorno, che mostrano forze armate russe impegnate in operazioni militari all’interno del territorio ucraino. Per l’ambasciatore ucraino presso la Ue, Konstiantyn Elisseiev, si tratta ormai di una “invasione russa non più dissimulata”. E il rappresentante di Kiev all’Onu invoca l’aiuto del mondo per “resistere all’aggressione”. Del resto anche il premier dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk, Aleksandr Zakharenko, ha fatto delle mezze ammissioni, confidando alla tv Rossia 24 che tra i circa 3-4 mila volontari russi vi sono militari in pensione e “soldati in servizio che vengono a combattere per la nostra libertà invece di andare al mare in vacanza”. Linea che cerca di sposare quella del Cremlino, secondo cui al massimo ci sono volontari, non truppe ufficiali. Anche perché lo scorso giugno il Senato ha revocato l’autorizzazione ad un intervento militare, su richiesta dello stesso Putin. Ma la versione comincia a mostrare le prime crepe anche in patria, dove i famigliari esigono informazioni su figli e mariti scomparsi dopo essere partiti per non meglio precisate esercitazioni e i media rivelano i misteriosi funerali di alcuni parà a Pskov. Funerali sui quali anche il Cremlino è stato costretto ad avviare “accertamenti”.
La tensione è però alle stelle, mentre Kiev annuncia di voler reintrodurre la leva militare obbligatoria appena abolita. Sul terreno sono intanto da registrare altri 11 civili uccisi e 22 feriti nelle ultime 24 ore nei bombardamenti su Donetsk, assediata da settimane dalle forze ucraine, e la conquista da parte i ”truppe russe” di Novoazovsk, cittadina strategica sul mare di Azov, dove si è aperto un terzo fronte di guerra.
“L’escalation della guerra in Ucraina in un conflitto aperto e’ ora probabile per la prima volta, dopo il fallimento della proposta tedesca di un cessate il fuoco”: lo ha twittato Dmitri Trenin, considerato uno dei piu’ attenti e autorevoli politologi russi.
Cronaca Il Fatto quotidiano
Le conseguenze delle aperture intraviste nel vertice tra Vladimir Putin e Petro Poroshenko tardano a manifestarsi: Russia e Ucraina continuano ad affrontarsi sul terreno e a colpi di dichiarazioni. “Un crescente numero di soldati russi interviene direttamente nei combattimenti sul terreno ucraino“: è la rivelazione twittata dall’ambasciatore degli Stati Uniti a Kiev, Geoffrey Pyatt. Secondo la Nato, oltre 1000 militari russi sono impegnati attualmente nei combattimenti in corso sul territorio dell’Ucraina, in particolare nella zona di Novoazovsk. Il presidente Petro Poroshenko ha cancellato la visita in Turchia a causa dell’”ingresso delle truppe russe in Ucraina”. Lo riferisce un comunicato stampa sul sito presidenziale. Poroshenko ha ribadito l’appello fatto in precedenza dal premier Iatseniuk per convocare il Consiglio di sicurezza Onu, aggiungendo che dovrebbe riunirsi anche il Consiglio dell’Unione Europea. “Il mondo deve dare una valutazione alla grave escalation della situazione in Ucraina”, ha spiegato Poroshenko. Kiev ha chiesto alla Ue un “aiuto militare e tecnico di grande portata” in seguito ad una ”invasione russa non dissimulata”: lo si legge sulla paginaFacebook dell’ambasciatore ucraino presso la Ue, Konstiantyn Elisseiev. “Chiediamo una sessione straordinaria del Consiglio europeo il 30 agosto sull’Ucraina. Basta con la connivenza e la rassicurazione dell’aggressore. La solidarietà si deve materializzare attraverso sanzioni significative e un aiuto militare e tecnico esteso“.
Già ieri l’ambasciatore aveva lanciato l’allarme. A scriverne era il Washington Post: “Le nuove colonne di tank e veicoli corazzati che hanno attraversato il confine con l’Ucraina indicano che potrebbe essere in atto una controffensiva diretta dalla Russia” ad opera dei separatisti filorussi, ha scritto su Twitter il diplomatico. Un allarme che arrivava mentre si attendeva da Minsk qualche spiraglio – anche per l’incontro Putin-Poroshenko – in vista di un allentamento delle tensioni che oppongono i due paesi nel quadro della crisi ucraina. Ieri Kiev aveva annunciato l’arresto di 10 militari russi in territorio ucraino. Subito da Mosca era arrivata la replica: il loro era stato uno sconfinamento accidentale e i 10 militari si erano subito consegnati senza fare storie alle forze ucraine.
Media di Kiev: “Ribelli hanno preso Novoazovsk”
Nell’est del paese intanto, si continua a combattere. I media ucraini riferiscono che la città di Novoazovsk, sulla costa del mare di Azov a sud di Donetsk, dove è stato aperto un terzo fronte di guerra, è stata presa dalle truppe russe. E 11 persone sarebbero morte a Donetsk nelle ultime 24 ore in seguito ad attacchi di artiglieria, riferisce un comunicato sul sito del municipio della città, roccaforte dei ribelli filorussi nell’Ucraina dell’est. Altri 22 civili sono rimasti feriti. Alle 8 di oggi i colpi di artiglieria su Donetsk sono ripresi, informano le autorità locali.
Ue: “Preoccupati per gli ultimi sviluppi”
“Siamo estremamente preoccupati dagli ultimi sviluppi, inclusi i rapporti di quel che sta avvenendo sul terreno” in Ucraina. Così la portavoce dell’Alto rappresentante Ue Catherine Ashton, che ha ribadito l’invito dell’Ue alla Russia a “mettere fine a ogni tipo di ostilità inclusi i flussi di armi, uomini e mezzi” e a trovare una “soluzione politica” che assicuri l’integrità territoriale dell’Ucraina.
Hollande: “Se fosse così sarebbe intollerabile”
La prima reazione internazionale arriva dall’Eliseo. Una presenza di soldati russi in Ucraina “sarebbe intollerabile e inaccettabile”, ha detto stamane il presidente francese, Francois Hollande, in un discorso davanti agli ambasciatori di Francia riuniti a Parigi. “Se si appurasse che soldati russi sono presenti sul territorio ucraino, sarebbe intollerabile e inaccettabile”, ha dichiarato Hollande, che ha chiesto alla Russia di “rispettare la sovranità dell’Ucraina” e di “togliere il suo appoggio aiseparatisti“.
Russia: “Forte presenza della Nato complica le cose”
Mosca, invece, punta il doto contro l’Alleanza Atlantica. L’intenzione della Nato di rafforzare la sua presenza vicino ai confini con la Russia “complicherà” le sue relazioni con Mosca, che farà “tutto quello che serve per mantenere la sua sicurezza”: lo ha detto il rappresentante russo presso la Nato,Aleksandr Grushko, commentando i piani Nato in vista del vertice di inizio settembre in Galles. “Certamente terremo in considerazione nei nostri piani militari la nuova configurazione e l’attività delle forze Nato vicino al confine russo e faremo tutto quello che è necessario per mantenere in modo affidabile la nostra sicurezza e garantire la nostra protezione dalle minacce”, ha dichiarato a Interfax. “L’escalation della guerra in Ucraina in un conflitto aperto è ora probabile per la prima volta, dopo il fallimento della proposta tedesca di un cessate il fuoco”, ha twittato Dmitri Trenin, considerato uno dei più attenti e autorevoli politologi russi.
Yatseniuk: “Nuove sanzioni contro Mosca”
Il premier ucraino Arseni Yatseniuk ha chiesto oggi ai paesi occidentali di congelare i conti russi fino a quando Mosca non ritirerà le sue truppe dall’Ucraina. “Le sanzioni introdotte finora non hanno dato risultati”, ha affermato incontrando a Kiev i rappresentanti della diaspora ucraina. “Per contenere l’aggressione russa bisogna considerare l’introduzione di sanzioni per congelare i fondi russi e fermare tutte le transazioni bancarie della Federazione russa nei paesi dell’Ue, del G7 e negli Usa”, ha dichiarato.
Obama: “Mosca responsabile, pagherà un costo per incursioni”
In serata anche il presidente degli Stati Uniti è intervenuto. Dopo una telefonata con Angela Merkel, Barack Obama ha rilasciato una dichiarazione in cui ha sottolineato la responsabilità della Russia per le violenze nell’Est dell’Ucraina e le “conseguenze” e i “costi” che queste azioni avranno su Mosca
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