Redazione di Operai Contro,
Si è tornato a sparare in Ucraina orientale, nonostante la tregua.
La tregua è durata meno di una giornata.
La guerra non è scoppiata per la volontà dei padroni Ucraini-UE o padroni Ucraini- Russi, ma è scoppiata per fermare la rivolta del popolo Ucraino contro i padroni.
I padroni hanno diviso gli operai in favorevoli ai padroni UE e favorevoli ai padroni russi
Padroni UE e padroni Russi hanno un solo obiettivo: portare al macello gli operai Ucraini e impossessarsi dell’Ucraina.
Nessuna tregua potrà essere stabilità in Ucraina
Cronaca
Alcune forti esplosioni sono state udite ieri sera nella zona est di Mariupol, città portuale nell’Ucraina sud-orientale. Una colonna di fumo e fiamme si è levata all’orizzonte da un posto di controllo delle forze governative ucraine. Anche un impianto industriale, un camion e un distributore di benzina sono stati visti bruciare. Secondo testimoni le esplosioni sono causate da un prolungato fuoco di artiglieria pesante.
Tre carri armati dell’esercito ucraino si sono inizialmente diretti verso il posto di controllo governativo, ma poi sono tornati indietro, mentre decine di automobili si allontavano dalla zona delle esplosioni. L’esercito ucraino, prima dell’accordo per la tregua, scattata ieri alle 18 (le 17 in Italia), aveva rinforzato le difese della città, nel timore di attacchi dei ribelli filo-russi.
“C’è stato un attacco di artiglieria, ci sono state alcune esplosioni ma non abbiamo informazioni su eventuali vittime”, ha affermato un poliziotto ucraino presente sul posto.
Il porto di Mariupol è collocato in una posizione strategica, tra le zone controllate dai ribelli filorussi di Donestk e Lugansk e la Crimea già “annessa” dalla Federazione Russa.
In precedenza i presidenti ucraino Petro Poroshenko e russo Vladimir Putin in un colloquio telefonico si erano detti soddisfatti di come il cessate-il-fuoco fosse stato rispettato, discuntendo delle misure da prendere perché la tregua avesse un carattere durevole, come indicato in un comunicato della presidenza. Eppure giù in mattinata c’era stato uno scambio di accuse fra il governo ucraino e i ribelli filorussi su violazioni del cessate-il-fuoco. I separatisti avevano poi ribadito di voler continuare a battersi per l’indipendenza. Secondo un portavoce dell’esercito undici volontari del battaglione Aidar schierato al fianco dei militari di Kiev sono stati uccisi dopo l’entrata in vigore della tregua.
Le vittime si vanno aggiungere ai 2.600 morti e oltre un milioni di profughi provocati da cinque mesi di conflitto.
Parallelamente resta altissima la tensione diplomatica lungo la linea Bruxelles-Mosca, con il Cremlino che esplicitamente minaccia di reagire nel caso in cui l’Unione Europea dovesse confermare il nuovo pacchetto di sanzioni, deciso ieri dagli ambasciatori dei 28 paesi membri dell’Ue e la cui formalizzazione è attesa lunedì. “Se la nuova lista di sanzioni della Ue entra in vigore – avverte il ministero degli esteri russo – ci sarà sicuramente una reazione da parte nostra”.
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