Redazione di Operai Contro,
La Cgil organizzerà ad ottobre una manifestazione per il lavoro. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso nel corso della trasmissione Diciannovequaranta su La7 spiegando che la proposta arriverà al prossimo direttivo. La mobilitazione sarà nella prima decina del mese.
Dopo la CGIL, la FIOM.
Manifestazione nazionale il 25 ottobre a Roma e un pacchetto di 8 ore di sciopero: lo proporrà la direzione della Fiom all’assemblea nazionale, secondo quanto annunciato dal segretario generale Maurizio Landini.
L’assemblea Fiom si terrà il 26-27 settembre. L’idea, ha spiegato Landini a margine di un’evento alla Festa dell’Unità di Firenze, è quella di mettere l’iniziativa “a sostegno di una serie di richieste che riguardano la politica industriale, gli investimenti, l’incentivazione dell’uso dei contratti di solidarietà e delle riduzioni d’orario per impedire i licenziamenti, e di una serie di proposte per riformare davvero il mercato del lavoro in un’ottica che difenda il lavoro, combatta la precarietà, e si ponga il problema di fare ripartire gli investimenti nel nostro Paese”. La manifestazione, ha aggiunto il leader della Fiom-Cgil, “sarà rivolta a tutti i metalmeccanici ma anche a tutti i giovani, i precari, i soggetti che pensano sia necessario rimettere al centro il lavoro, e cambiare le politiche economiche che in questi anni sono state realizzate, e anche per dire che le ricette della Confindustria di cancellare i diritti, cancellare i contratti nazionali, non ci sembra la strada da percorrere, e quindi noi proponiamo un altro percorso”.
CGIL e FIOM rimettono al centro il lavoro
Ormai è una persecuzione.
Operai contro è :
“Il giornale della rivolta operaia contro il lavoro, salariato. Una grande mistificazione sociale sta travolgendo tutti.
Centinaia di migliaia di operai vengono licenziati, lasciati in mezzo ad una strada con un sussidio miserabile e tutti si sgolano a chiedere lavoro. “Ci vuole il lavoro per dare futuro ai giovani, per dare dignità alla gente”, non c’è dirigente politico, sindacalista o cardinale che non metta al centro il problema del lavoro.
Ci fanno ridere, noi operai che abbiamo lavorato sotto la frusta del padrone, noi che sappiamo cosa vuol dire stare alla catena di montaggio o lavorare in siderurgia, o al freddo dei cantieri edili ci facciamo una risata.
Di questo mitico lavoro che tutti vorrebbero farci fare, faremmo con piacere a meno. Se siamo costretti al lavoro è semplicemente perché, vendendo la nostra forza lavoro al padrone ne riceviamo in cambio un salario per sopravvivere e sappiamo benissimo che con questo scambio lui si arricchisce e noi schiattiamo.
Questa è la verità, tutte le altre sono mistificazioni, ma mistificazioni che nascondono interessi materiali inconfessabili.
La crisi sta parlando chiaro, il lavoro come generica attività umana non esiste, o serve per valorizzare il capitale o non può essere esercitato, o il suo utilizzo produce un profitto o conviene tenere inattivi oggi, nella miseria, centinaia di migliaia di persone.
Basta prendiamo a calci nel culo la Camusso e Landini che vadano a lavorare e la finiscano di fare la bella vita levandoci il salario
Un operaio genovese
Operai stampate lo scritto ” CHI SIAMO” distribuitelo nelle fabbriche. E’ ora di dire basta al governo, sindacalisti e padroni.
La Redazione di Operai Contro
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