Operai, siamo al settimo anno di crisi di sovrapproduzione capitalistica
i padroni non sanno come uscirne (Fiat-Ferrari-maserati hanno continuato lo stesso a macinare profitti) , tentano con ogni mezzo possibile di aumentare il nostro sfruttamento, nelle linee
di produzione le cadenze sono aumentate, con l’utilizzo di meno operai, il wcm in fiat ne è un
esempio. Ma evidentemente non gli basta, devono affogare qualsiasi opposizione
critica e cosciente degli operai, un opposizione, ricordiamolo, già ridotta con licenziamenti
politici, e ristrutturazioni, con gli operai a migliaia in cassa-integrazione negli stabilimenti.
Nello stesso tempo si stanno prodigando a far uscire gli interinali dalle fabbriche, per tenerne solo una quota “raccomandata”.
Da questa situazione oggettiva possiamo capire meglio le manovre
che stanno avvenendo, in questi giorni. Lo squallido teatrino ad uso mediatico (per distrarci)
del Marchionne che “licenzia” Montezemolo con 27 milioni di liquidazione, alla faccia degli operai
in particolare per tutti quelli che se la passano senza salario o con indennità da fame.
Un contesto simile abbiamo in Maserati dove vengono negate le assemblee degli operai con la Fiom.
In realtà è già da qualche anno (piano Marchionne 2010) che vogliono abituarci ad
assemblee pilotate, senza contradditori, ed eventualmente anche negare le assemblee
di qualche sigla sindacale, per favorire qualche altra sigla piu’ servile ed affidabile
secondo gli interessi di profitto dei dirigenti fiat.
Operai, con queste pastoie, non c’entriamo proprio niente ci tengono come schiavi appesi al miraggio che cambierà questo andazzo.
Nel frattempo la condizione operaia collettivamente peggiora, senza lotte dal basso siamo anche noi a permetterlo
Lasciamo fare ai capetti nei reparti per dividerci, in piccole squadre in concorrenza nella produzione
Lasciamo fare i peggiori elementi umiliarci, addirittura scambiamo ore di straordinario come”favori”
con la gerarchia di fabbrica, come il fare le ferie in determinati periodi o giorni del mese o dell’anno.
Lavoriamo sollecitati dai capi come dei ciucci, non pensando alle conseguenze delle nostre azioni, a partire dall’abbassamento del livello di sicurezza sul lavoro che crea invevitabilmente stress, infortuni, malattie.
Operai, non giriamoci attorno, bisogna ritornare alla lotta collettiva per far sentire i nostri interessi non possiamo farlo con i delegati compromessi col padrone, troviamo al nostro interno i nostri uomini piu’ decisi
Continuare cosi’ sia ggiunge degrado al degrado già organizzato dall’alto dai padroni.
Bisogna tornare ai mezzi piu’ incisivi per bloccare la produzione, scioperi fatti e diretti dagli operai stessi Vogliamo le assemblee VERE con tutti i soggetti OPERAI, e tutti i punti di vista DEL NOSTRO CAMPO.
Viceversa stante la crisi del capitale aumenteranno le dinamiche dello sfruttamento in un moto perpetuo, all’ interno di un quadro dove la nostra stessa “furba” passività collettiva e inerzia “individuale, incentiverà l’offensiva padronale per estorcere “piu’ pezzi in meno tempo”. A sua volta il “lassismo” sulla nostra condizione operaia non farà altro che incentivare una escalation produttiva una “performance” di soprusi e abusi sempre piu’ abietti, da parte dei padroni. Nella storia abbiamo già visto lager perfettamente funzionanti. Siamo noi Operai che dobbiamo ribellarci a questo sistema nessuno lo puo’fare al nostro posto, gli schiavi in produzione siamo noi. la costruzione dell’organizzazione politica degli operai per abolire il sistema del lavoro salariato, per abolire schiavi e padroni, passa da questa indispensabile premessa, da un indispensabile azione che solo gli operai possono iniziare a praticare, LO SCIOPERO OPERAIO la lotta DURA. Dalle fabbriche, nelle città.
OPERAI CONTRO
SEZIONE MODENA
15 SETTEMBRE 2014
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