OPERAI: La fabbrica è il luogo dove la dittatura capitalista ci rende schiavi. Ritengo inutile e demenziale fare l’elenco dei soprusi che gli operai subiscono in fabbrica, siamo degli schiavi e agli schiavi si può fare di tutto e di più.
Operai, è nelle fabbriche che dobbiamo organizzare la nostra liberazione dalle catene della schiavitù salariale, e questo lo possiamo fare solo noi, senza delegare sindacati e partitini. CISL, UIL, e UGL si sono schierati con i padroni, la CGIL fa finta di prendere le distanze dagli accordi firmati dai sindacati asserviti ma poi si adegua, la FIOM a sua volta critica mamma CGIL, ma di fatto fa di peggio: firma accordi che prevedono la chiusura delle fabbriche (TERMINI IMERESE, IRISBUS E TANTISSIME PICCOLE REALTA’), e prende per il culo gli operai dando indicazioni di lotte che distolgono gli operai dall’obbiettivo reale: la fabbrica. Per commemorare il suicidio di una operaia di Pomigliano, stanca delle vessazioni che subiva dalla Fiat, la FIOM non trova di meglio che andare a protestare sotto la Regione Campania, ritengo che sarebbe stato più utile organizzare un’assemblea in fabbrica con gli operai occupati e gli operai che la Fiat da anni tiene fuori dalla fabbrica, non era un segnale rivoluzionario ma un piccolo segnale di unità tra schiavi occupati e schiavi che la Fiat non vuole più in fabbrica; la Fiom è rispettosa delle leggi borghesi, si sarebbe andati contro la costituzione che tutela la proprietà privata (art. 42). La Fiom è rispettosa delle leggi borghesi, ricorre alla giustizia per farsi riconoscere il diritto a fare in fabbrica le assemblee, ma la Fiat e i padroni, le sentenze dei giudici non le rispettano. La Fiom non si dispera e organizza le assemblee davanti alle fabbriche.
A MODENA la prima assemblea la Fiom l’ha fatta davanti alla Maserati il 16 Settembre 2014, a 100 anni dalla nascita della fabbrica (non si fanno più le Maserati ma le Alfa, per quanto ancora?), c’ era una massiccia presenza di burocrati, qualche bandiera di partitini cosiddetti di sinistra-ti, striscioni di fabbriche con le rispettive Rsu e l’immancabile tavolino degli entristi di Falce e Martello con i rispettivi burocrati sindacali che fanno riferimento alla rete 28 aprile. In questa occasione ho ricevuta la brutta notizia che un operaio della TERIM si è suicidato. Il 18 settembre la Fiat ha occupato il centro di Modena con circa 400 Maserati D’EPOCA, non si è visto nessuno che contestava questa ostentazione di ricchezza dei padroni, forse la Fiom si è mossa in anticipo per prevenire qualche contestazione? Operai, la nostra liberazione dalla schiavitù del lavoro salariato non può avvenire ricorrendo alla giustizia borghese, ma dallo scontro inevitabile contro i padroni; è una questione di rapporti di forza, gli operai uniti fanno paura e non solo ai padroni ma anche ai lacchè sindacati e partiti. La fabbrica deve essere il luogo dove organizziamo il nostro esercito, le piazze e altri luoghi vengono dopo. La lotta di classe non sarà un pranzo di gala, ma uno scontro cruento tra sfruttati e sfruttatori, “ non abbiamo nient’altro da perdere che le catene, c’è un intero mondo da conquistare” un mondo che i padroni stanno distruggendo con l’ inquinamento, la depredazione delle materie prime; siamo in sette miliardi sulla terra ma si produce come se fossimo in 25 miliardi, ma nonostante ciò miliardi di persone muoiono di fame o per la guerra che diventerà mondiale.
OPERAI COSTRUIAMO IL PARTITO OPERAIO
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