( a chi lotta )
Io nessun altro all’ infuori di me difenderò me stesso all’affaccio interfaccio di sguardi digos polizia sugli spalti come tifoserie fasciste in corteo scarponi scudi plexiglas infrangibili elmi moderni maschere antigas su volti digrignati estreme forze poliziesche a garantire amplessi epilettici per cancellazione articolo 18 in governi piduisti a scapito di opposizioni divise su prezzo stoffa nuove bandiere portiamo alte immortali vecchie bandiere azzannate dal tempo a ritroso mi ritrovo schiena spezzata da lacrimogeni altezza uomo avanzo disavanzo pubblico spazio condiviso solo nel sacrificio che qui vogliono altro Carlo Giuliani in nuove sagome urlanti tra il mio grido sbavo sangue da denti spaccati avanzo ancora lettighe dentro Montecitorio per cadaveri pupazzi in regime a regime si scatena piazza corpi morti no non nocs corpi speciali intercettati tentano soppressione articolo 18 ancora e sempre per sempre dobbiamo restare in campi lager su reticolati ad alta tensione che si respira qui in questa spaziosa arena come chi prima di noi come chi ha lucida memoria di sparo in tempia di senato lucida canna di fucile per ancora sparo divina utopia cancellare repubblica di salò tornata in presidenza consiglio odore di morte che non sia ultima rassettare camera e senato in nuove utopie prima che niente resti di questo sordo suono di grande bang oligarchie sterco al potere odore merda da esofaghi sventrati da baionette rosse brigate di parole risvegliate da genuflessi popoli sperduti perduti amori in discariche abusive porto d’ armi porto e riporto corpi schiacciati da calpestii rimestii di false identità in nuovi rancori per battaglie dimezzate ora non più non più cerco il fine la fine è vicina irripetibile istante come bestia trafitta da spade trascinerà la storia come mai avremmo immaginato per dovere ritornare.
30 ottobre 2011 Giuliano Bugani
operaio, giornalista, poeta
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