Tripudio di Renzi e Marchionne intorno allo scalpo dell’art. 18

Caro Direttore,

Renzi va in America e il padrone Marchionne corre festoso ad applaudirlo. Il giorno dopo è Renzi a correre dal padrone Marchionne, per ringraziarlo vivamente della sua comprensione!

L’animosità di un tripudio del padrone e del suo governo, attorno allo “scalpo” dell’art. 18.

Mettere sotto ricatto gli operai senza più la giusta causa nei licenziamenti, è il sogno di sempre per Marchionne e i padroni. Alla base del ricatto ci sono tanti operai costretti a lavorare per 3 euro l’ora. Una volta abolito o aggirato l’art. 18…o mangi sta minestra o salti la finestra.

I padroni preparano per gli operai una condizione pre “68. Da quelle lotte prese il via la lotta operaia, un movimento crescente che portò all’ “autunno caldo” e, fra l’altro, costrinse il parlamento italiano a varare nel 1970 lo Statuto dei lavoratori.

Se viene abolito l’art. 18 e stabilito d’ufficio il peggioramento della condizione operaia, abbiamo sempre la via della lotta da percorrere.

Davanti ad un sindacalismo addomesticato, Renzi fa lo strafottente dicendo: “I sindacati sono arrabbiati? per me non è un problema”. Renzi può fare lo sbruffone finché gli operai non dimostreranno veramente la loro incazzatura (incazzati lo sono già).

La storia non torna indietro. Politicamente gli operai non torneranno al pre “68.

Saluti Oxervator