Redazione di Operai Contro,
I bombardamenti della grande coalizione di Obama servono solo ad uccidere civili.
Continua l’avanzata degli uomini dello Stato Islamico in Siria verso Occidente.
L’ISIS ha lanciato un attacco con missili grad contro la città curda di Kobane, al confine tra Siria e Turchia.
ntanto il governo turco ha annunciato che sottoporrà una mozione al parlamento per chiedere l’estensione del mandato per incursioni militari in Iraq e in Siria, un provvedimento che sarebbe la base per la piena adesione di Ankara alla coalizione internazionale contro l’Isis.
Sempre sul fronte siriano, dopo notti di bombardamenti Usa contro i centri di comando dell’Isis e le raffinerie petrolifere dei jihadisti, la coalizione internazionale ha lanciato la notte scorsa bombe contro il principale impianto di gas naturale a est del Paese.
L’impianto Coneco, nelle mani dei jihadisti, alimenta la centrale di Jandar, nella provincia di Homs, cruciale per la fornitura di elettricità in diverse province del Paese arabo.
Per la prima volta jet britannici hanno colpito il Paese. ”L’obitorio di Mosul ha ricevuto i corpi di nove civili dell’Isis uccisi quando gli aerei britannici hanno bombardato roccaforti dell’organizzazione nel villaggio di Sada”,
Ma la guerra contro i mussulmani si estende.
Due cittadini tedeschi sono stati rapiti nelle Filippine dal gruppo di Abu Sayyaf, ribelli del sud del Paese, affiliati dell’Isis. Il gruppo ha minacciato di decapitare i due ostaggi
Chiedono che la Germania smetta di dare sostegno alla missione militare contro l’Isis in Iraq e Siria.
Miliziani: “I bombardamenti aerei servono a poco”
“I raid contro l’Isis sono pura propaganda e danno scarsi risultati“. A dirlo è un combattente dell’Isis in un’intervista esclusiva alla Cnn. “Eravamo preparati da tempo alla possibilità di raid – dice il miliziano Abu Talha – Sappiamo che nostre basi sono note perché ci controllano con radar e satelliti, e quindi ne abbiamo altre di riserva“.
Poco efficaci a suo avviso anche gli attacchi aerei ai danni delle raffinerie in mano al Califfato.
Il 70% dei militari Usa dice “no” a truppe di terra in Iraq
Mentre continuano i bombardamenti della Coalizione in Iraq e Siria, il 70,1% dei militari americani sono chiari e non vogliono vedere truppe di terra schierate in Iraq.
Lo rivela un sondaggio di Military Times, effettuato tra i membri in servizio attivo delle forze Usa.
I soldati USA hanno paura e preferiscono che a morire siano i Curdi
Inoltre, sempre secondo il sondaggio, solo il 30% delle truppe in servizio sostiene che la guerra in Iraq è stata “un successo”.
La terza guerra mondiale dichiarata da Obama si estende
Un lettore
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