Redazione di Operai Contro,
All’Ilva di Genova , padroni, sindacalisti e politici le inventano tutte per non dichiarare apertamente che siamo licenziati
Sette ore prima della scadenza dei contratti di solidarietà di 1450 lavoratori (sui 1.750 in organico) dell’Ilva di Genova-Cornigliano.
L’accordo fra azienda e organizzazioni sindacali, benedetto dal presidente della regione, Claudio Burlando, e dal sindaco della città, Marco Doria, mette in sicurezza per un anno buona parte del reddito di 765 lavoratori, ammessi a rotazione alla cassa integrazione in deroga
– in alternanza con la cassa integrazione straordinaria e al lavoro a carico dell’azienda. Con una postilla: coloro che lo vorranno saranno destinati a lavori di pubblica utilità sul territorio del comune di Genova, intascando una “fetta” ulteriore di reddito che porterà gli emolumenti fino al 78% di uno stipendio di sesto livello. In sostanza, fino a un massimo di 2.322 euro lordi (contributi esclusi) che equivalgono a 1.600-1.700 euro netti al mese.
Noi operai ci perdiamo il 22% di salario accettando di fare ” lavori sociali”.
Lunedì prossimo il primo scaglione di lavoratori comincerà a lavorare per il comune di Genova. Saranno impiegati – per 30 ore settimanali – in una serie di interventi che riguardano la manutenzione di parchi pubblici e giardini, dei cimiteri e la riparazione di strade. Le selezioni sono iniziate mercoledì mattina, all’indomani della firma dell’accordo, e proseguono giovedì e venerdì.
Un’utile trovata per integrare il sussidio fornito dalla cassa integrazione, sperando che un intervento legislativo consenta di prolungare alla scadenza, tra un anno esatto, la cassa in deroga.
I lavori socialmente utili – del genere di quelli ai quali vengono talvolta assegnati ai detenuti in regime di semilibertà
Bella prospettiva per noi operai: 22% di salario in meno e lavoro sociale da detenuti
Intanto è bloccato il pensionamento di quasi un centinaio di lavoratori dell’Ilva e altre decine in diverse realtà produttive perché non siamo morti di tumore
Un operaio dell’ILVA
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