Bollettino di lotta verso il 16 ottobre

JAS – Segrate Dopo un’inutile serie di richieste verbali e scritte e di incontri informali, gli operai del consorzio UCSA in forza presso l’appalto JAS di Segrate hanno aperto lo stato di agitazione Varie le problematiche sul tappeto che qui elenchiamo sinteticamente 1) mancata applicazione del CCNL “trasporto merci e logistica” e non rispetto degli accordi economici transitori di dicembre, con sottrazione arbitraria di salario in busta 2) Attività anti-sindacale del consorzio che ha sporto denuncia penale contro alcuni operai che parteciparono ad un presidio davanti alla DHL di Settala (appaltao alla stessa UCSA) e che persevera nel mancato […]
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JAS – Segrate
Dopo un’inutile serie di richieste verbali e scritte e di incontri informali, gli operai del consorzio UCSA in forza presso l’appalto JAS di Segrate hanno aperto lo stato di agitazione
Varie le problematiche sul tappeto che qui elenchiamo sinteticamente
1) mancata applicazione del CCNL “trasporto merci e logistica” e non rispetto degli accordi economici transitori di dicembre, con sottrazione arbitraria di salario in busta
2) Attività anti-sindacale del consorzio che ha sporto denuncia penale contro alcuni operai che parteciparono ad un presidio davanti alla DHL di Settala (appaltao alla stessa UCSA) e che persevera nel mancato riconoscimento delle trattenute sindacali per il SI.Cobas (che rappresenta il 90% della forza-lavoro)

Alle ore 16, dopo rapida consultazione gli operai hanno deciso di interrompere il lavoro bloccando lo straordinario.
Il caos nel magazzino è tale (il venerdì é la giornata con la più intensa attività lavorativa della settimana) che impone a JAS di uscire allo scoperto, prima minacciando di recidere il contratto d’appalto con UCSA, poi scaricando la responsabilità sulla stessa UCSA (che sembrerebbe, secondo loro, essere in grado di coprire economicamente le richieste degli operai) chiedendo loro di rientrare e completare le lavorazioni della giornata
Ma gli operai, di lunga esperienza nell’impianto (e non certo sostituibili in blocco tramte qualche cooperativa crumira), hanno ribadito la loro ferma posizione richiedendo un incontro tra la JAS e il SI.Cobas, come unica possibilità di riportare alla “normalità” la situazione
Intanto il blocco degli straordinari farà sentire il suo effetto anche per tutta la decisiva giornata di domani. Le bocce si rimettono in movimento lunedì.

Carrefour – Pieve Emanuele
Dopo le 13 ore di blocco dei cancelli dell’altro ieri, le parti (ad esclusione dello scomodo SI.Cobas) si sono ritrovate per fare una sostanziale marcia indietro, trasformando i licenziamenti in una procedura di CIG in deroga a rotazione per tutti, voncolata però al raggiungimento di una media produttiva di 146 colli l’ora. UNa media che, a seconda degli operai del SI.Cobas presnti nell’impianto è molto alta, anche a causa dei mezzi tecnici obsoleti utilizzati
Lavoreremo per organizzare un’assemblea con chi tra gli operai di Pieve, nel frattempo, ha avuto modo di apprezzare la coerenza dei militanti del SI.Cobas, al di là di qualunque logica di orticello ha appoggiato gli operai dell’USB (licenziati inizialmente in massa) contrastando la linea filo-padronale dei confederali e quella codista e codarda della USB stessa che incitava i suoi iscritti a “non forzare la mano con blocchi e picchetti”

SDA – Stezzano (BG)
Dopo il picchetto della settimana scorsa che aveva impedito il licenziamento dei principali attivisti del SI.Cobas in seguito al solito cambio-appalto determinandone la riassunzione immediata, gli autisti dell’impianto sono entrati nuovamente in agitazione questa mattina, in quanto, da oltre dieci giorni, lavorano con una nuova cooperativa senza alcuna lettera di assunzione e quindi con contratti ….di un mese.
Al centro, dell’iniziativa, l’obiettivo di imporre contratti a tempo indeterminato e la piena applicazione del CCNL Trasporto merci e logistica in relazione a livelli, istituti e malattia, in coordinazione con la medesima serie di rivendicazioni portate avanti dagli autisti della SDA di Brescia

Dielle – Cassina de’ Pecchi
L’ormai famosa fabbrica di riciclaggio della plastica che vede 60 operai in sciopero da ormai 4 mesi e mezzo, seppur un po’ tardivamente, è arrivata a bucare il grande schermo nazionale essendo stato offerto agli operai in lotta uno spazio importante alla trasmissione “Servizio pubblico” diretta da Santoro su LA7.
Contemporaneamente, forti anche della sentenza favorevole ai due operai arrestati, sono ripresi i blocchi davanti ai cancelli, impedendo ancora una volta ai crumiri di entrare, mentre giunge voce che anche per i crumiri il trattamento non è stato, come prevedibile, per nulla diverso dai loro precdecessori, tant’è che dieci di loro sono stati allontanati dall’azienda per ….scarso rendimento. La lotta, ovviamente prosegue. Domani assemblea alle 12 per definire il piano della settimana

Mtn – Chignolo d’isola (BG)

Dopo il blocco di mercoledì gli autisti dell’azienda di trasporti (in fase di liquidazione a livello nazionale) non hanno al momento ricevuto alcuna garanzia di pagamento delle ingenti cifre arretrate maturate nè, tantomento, che le loro prossime prestazioni lavorative, possano essere remunerate in qualche modo
Il fatto che la direzione della Mtn e della holding che la controlla, tengano molto alla ripresa delle consegne dà inplicitamente ragione a chi sente puzza di bruciato, o meglio, a chi come noi sa benissimo che la Mtn verrà sostituita da un’azienda cugina utilizzandone il pacchetto clienti
Ecco perchè gli operai hanno deciso di ripartire coi blocchi (già da lunedì) e di cercare di collegarsi direttamente ad altre piattaforme della Mtn, destinate tutte a fare la stessa fine come quelle di Carpiano (MI), Bressana (PV), Monticelli (PC). Il collegamento di lotta fra queste situazioni è in realtà l’unica chance da percorrere. E così sarà, almeno nelle intenzioni

In molte altre situazioni sul territorio si stanno poi svolgendo assemblee di fabbrica per definire adeguate e capillari forme di partecipazione allo sciopero del 16 ottobre.
Alcune di esse stanno spingendo per arrivare al loro primo sciopero.
Uno sciopero il cui obiettivo non è tanto quello di contarsi in una qualche piazza. Piuttosto è in gioco la capacità di porsi all’altezza del conflitto di classe che la crisi e le risposte ipocrite del governo neo-democristiano, mettono già in campo per cercare di mettere a disposizione dell’intera classe operaia una nuova intelligenza di lotta.
E la lotta di classe, si sa, non si impara sui libri. E’ affare di tutti i giorni. Ed è affare di un’unica e ben precisa classe sociale
La riunione cittadina-provinciale fissata a Milano per il 14 ottobre (presso la sede del SI.Cobas) si dovrà necessariamente assumere il compito di varare un adeguato piano di battaglia e di suddividere le principali forze militanti per dare l’opportuno appoggio a tutti i cobas aziendali che scenderanno in sciopero

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1 Comment

  1. Sindacato Di Base

    Giusta ricostruzione quella fatta su Pieve Emanuele. I peggiori incendiari parolai si rilevano, alla prova dei fatti, i migliori pompieri. Alle 6.30 un bilico è entrato dal cancello spalancato senza che il signor ANGELINO ROCCO, USB MILANO, opponesse resistenza; anzi, facendo finta di nulla. Sono stati gli stessi “suoi” Operai a fare chiudere il cancello, chiamando noi del S.I.COBAS a difesa del blocco. A quel punto, si sono levate voci del tipo “non facciamo cazzate” e “non voglio scontri con la polizia!”. Tanto per gradire il sindacato di base rivoluzionario. Ecco una ragione PRATICA per la quale non ci può essere convergenza di intenti con i semi-professionisti della lotta, con il rappresentante (Walter Leonardi, ex-CUB) seduto sulla poltroncina del Consiglio del CNEL, ente che ospita e finanzia il pastone per i sindacati.

    Ciò per dovere di cronaca, etica ed onestà Rivoluzionaria Operaia.

    Saluti Operai da Pavia,

    M.L. – S.I.COBAS PAVIA