Cronaca della terza guerra mondiale
Redazione di Operai Contro,
i bombardamenti USA non servono che ad uccidere i civili.
Se qualcuno ricorda i bombardamenti USA in Italia durante la seconda guerra mondiale ne ha una conferma
Almeno un’altra bandiera nera dell’Isis è stata issata sulle colline di Kobane, la città siriana al confine con a Turchia al centro di una violenta battaglia da settimane.
Alcuni ufficiali curdi affermano che l’Isis ha preso il controllo di una collina strategica nei pressi della cittadina da cui può martellare con l’artiglieria tutta l’area.
La grande coalizione usa i curdi come carne da macello. I turchi macellano i Curdi in turchia e tra poco li macelleranno in Siria.
L’agenzia irachena Nina riferisce, intanto, che 22 civili, tra cui 4 bambini, sono morti in Iraq quando un raid aereo della Coalizione internazionale guidata dagli Usa ha colpito oggi per errore un edificio ad una settantina di metri da una postazione dello Stato islamico (Isis) a Hit, 150 chilometri a ovest di Baghdad.
Questo riconferma che i bombardamenti della grande coalizione sono fatti per massacrare i civili.
Perché i democratici occidentali non inoriddiscono?
Tre attentati hanno colpito oggi le forze curde in Siria. Trenta miliziani delle forze di autodifesa curde (Ypg) e poliziotti curdi sono morti in un doppio attentato suicida con autobomba ad Al Hassaka, nel nord del paese. Lo ha detto all’agenzia Afp il direttore dell’ong Osservatorio per i diritti umani (Ondus), Rami Abdel Rahman. Le due autobomba sono esplose nei pressi di posti di blocco dell’Ypg all’entrata occidentale di Al Hassaka. Un terzo attentato è avvenuto all’interno della citta’, secondo l’Ondus, che non fornisce informazioni su eventuali vittime. Al Hassakah si trova circa 220 chilometri a est di Kobane (Ain al Arab in arabo), la città vicino al confine con la Turchia, assediata dai jihadisti dello Stato islamico (Isis) e difesa da miliziani dell’Ypg
La Turchia, dal canto suo, avrebbe scambiato con l’Isis oltre 180 jihadisti, fra cui due britannici, in cambio di 46 diplomatici di Ankara e tre iracheni, rapiti dallo Stato islamico nei mesi scorsi.
A Londra si sono svolte le prime manifestazioni contro la partecipazione della gran Bretagna alla grande coalizione antimussulmana di Obama
Un lettore
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