Renzi incentiva le nascite come il Duce  

Caro Direttore, 80 euro alle famiglie con figli fino ai 3 anni di età. E’ ciò che ha dichiarato ieri Renzi andando per la terza volta alla stessa trasmissione televisiva. Come il Duce Mussolini Renzi incentiva le nascite per potenziare “l’impero”. Tanti “figli della lupa”, e tanti “balilla” da indottrinare  e preparare a sostegno del nazionalismo e della guerra imperialista dei padroni italiani. Il Duce Mussolini riteneva che “l’impero” italico andasse potenziato con almeno 10 milioni di nascite. Dopo anni con i salari fermi, Renzi con il bonus degli 80 euro, ha dato un altro colpo alla politica salariale […]
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Caro Direttore,

80 euro alle famiglie con figli fino ai 3 anni di età. E’ ciò che ha dichiarato ieri Renzi andando per la terza volta alla stessa trasmissione televisiva. Come il Duce Mussolini Renzi incentiva le nascite per potenziare “l’impero”.

Tanti “figli della lupa”, e tanti “balilla” da indottrinare  e preparare a sostegno del nazionalismo e della guerra imperialista dei padroni italiani.

Il Duce Mussolini riteneva che “l’impero” italico andasse potenziato con almeno 10 milioni di nascite.

Dopo anni con i salari fermi, Renzi con il bonus degli 80 euro, ha dato un altro colpo alla politica salariale del sindacato, ormai inesistente e sottomessa al “costo del lavoro” e alla politica dei sacrifici.

Con il buono di 80 euro, Renzi pretende di soffocare il bisogno di aumenti salariali.

Renzi aveva promesso che sarebbe andato nelle fabbriche, invece gira negli studi televisivi, dove almeno per ora non volano uova.

Saluti da un lettore

Allego da Internet alcuni tratti della politica demografica del Duce Mussolini

La famiglia e la donna

La “politica demografica” del fascismo era stata lanciata da Mussolini con un discorso nel 1927, nel quale il Duce aveva detto: “Tutti gli Imperi hanno sentito il morso della loro decadenza quando hanno visto diminuire il numero delle loro nascite”. Perciò il popolo italiano se voleva fare sentire la sua potenza e la sua “forza nella storia nel mondo” doveva crescere di almeno dieci milioni di persone. L’obiettivo fondamentale della politica demografica fascista era quello di “combattere la denatalità” incoraggiando le coppie a mettere al modo molti figli e a non spostarsi dalle campagne alle città, dove si verificava una diminuzione delle nascite. Così nel 1928 era stata approvata una legge che concedeva agevolazioni fiscali e facilitazioni nelle assunzioni ai coniugi con molti figli; inoltre le autorità distribuivano ogni anno migliaia di “premi di nuzialità” e premi per la prole numerosa”. per favorire lo sviluppo demografico il fascismo cercava di scoraggiare le donne a intraprendere gli studi o un lavoro. Così con alcune leggi erano stati dimezzati i salari delle donne rispetto a quelli degli uomini, erano state raddoppiate le tasse nelle scuole e nelle università, era stato proibito alle donne di insegnare lettere e filosofia nei Licei e di essere assunte nelle Amministrazioni dello Stato. Per giustificare queste discriminazioni il fascismo sosteneva apertamente l’inferiorità della donna rispetto all’uomo: “la cui cultura della donna non può in nessun modo essere pari alla cultura maschile”; “il cervello femminile non è per natura preparato alle scienze, alla matematica, alla filosofia, all’architettura”. In conclusione il compito della donna fascista era quello di essere una “madre prolifica”.

 

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