Redazione di Operai contro
La polizia ieri ha manganellato gli operai della AST di Terni che stavano scioperando e manifestando a Roma contro il ridimensionamento e la chiusura dell’acciaieria.
Non è la prima volta che lo stato usa la mano pesante contro gli operai che protestano e nemmeno sarà l’ultima.
Quello che mi chiedo è come mai la polizia ha caricato gli operai? Sino a prova contraria la manifestazione era concordata e prevedeva la solita processione tra i vari ministeri che si contendono la palla della chiusura della fabbrica, perché la polizia avrebbe dovuto caricare gli operai se tutto entrava nell’ordine precostituito delle cose? Probabilmente perché ad un certo punto tra qualche operaio è cominciata a circolare l’idea che con le solite processioni davanti ai ministeri non si sarebbe ottenuto nulla. Di conseguenza l’unica possibilità intravista per far si che la manifestazione non sarebbe stata la solita passeggiata senza senso, e per cercare di alzare la voce sulla loro questione, probabilmente; ma solo probabilmente, tra qualche operaio è scaturita l’intuizione di occupare la stazione Termini lì vicino. Tra l’altro questa è la versione che la questura di Roma a fornito alla stampa.
Ora, personalmente non mi stupisco che quando si alza il livello di scontro gli organi dello stato usano tutti i mezzi per contenere la radicalizzazione dello scontro. Quello che mi stupisce è tutta la cagnara che si fa contro il fatto che i poliziotti pestano gli operai. La polizia e gli altri organi della pubblica sicurezza da quando esistono sono a difesa degli interessi dello stato e della borghesia e hanno sempre pestato e sempre pesteranno gli operai che hanno deciso con determinazione di estendere la lotta. Oltre tutto tutto questo chiasso da parte della piccola borghesia, le interrogazioni parlamentari, le prese di posizioni del sindacato non sono mai avvenuto quando la polizia ha pestato a sangue gli operai delle cooperative che lottavano e lottano per i loro interessi.
Come operai continueremo a farci pestare per l’eternità oppure ad un certo punto decideremo di costruire un partito operaio che difenda i nostri interessi reali mettendo in campo tutte le forme di resistenza necessarie?
Cordiali saluti da un operaio di Milano
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