Redazione di Operai Contro,
Matteo Salvini l’erede di Bossi e dei ladroni padani non perde mai le occasioni per farsi notare .
I sondaggi sempre in crescita per lui lo eleggono il politico più gradito dagli italiani al secondo posto dopo Renzi .
Matteo Salvini passa tutte le serate nei salotti di importanti trasmissioni televisive a sparlare degli immigrati, degli extracomunitari che rubano il posto di lavoro agli italiani, degli sfrattati perché occupano le case e considera i rom come delinquenti da eliminare.
Matteo Salvini sta cercando alleati per costruire un nuovo grande partito di centrodestra per contrastare Renzi e non perde occasioni per usare qualsiasi situazione per provocare e per affermare le sue idee, come Toni Iwobi dirigente di un’azienda informatica e razzista come lui.
Vi mando un articolo tratto da ” il Giornale “
Matteo Salvini lo ha eletto responsabile immigrazione della Lega Nord a inizio ottobre, sostenendo che «farà più lui in un mese che Cecile Kyenge in una vita».
Stesso colore della pelle ma un concetto dell’integrazione diametralmente opposto, quello di Toni Iwoby ( nella foto con Salvini) rispetto all’ex ministro. Da 38 anni in Italia «da regolare» Iwobi, nigeriano, ha 59 anni, guida un’azienda informatica, è stato assessore lumbard e ora capogruppo nella Bergamasca. Dice che la gente «dovrebbe svegliarsi. Quando la Lega difende la legalità, contesta i clandestini e l’operazione Mare Nostrum non lo sta facendo solo per gli italiani, ma anche per tutti gli stranieri che vivono qui in modo legale da tempo, pagano le tasse e hanno diritto ad essere tutelati dallo Stato. E con la crisi non riusciamo a garantire un futuro neanche a chi c’è già». Sull’emergenza abusivi nelle case popolari «siamo arrivati ormai al culmine dell’illegalità, ma cose di questo genere vengono minimizzate dalle autorità di sinistra». E sulla metà delle case assegnate ormai a stranieri: «Non bastano più ormai 5 anni di residenza, vanno ripensati i criteri di per poterle assegnare a tanti nostri pensionati in difficoltà».
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