Migliaia di studenti di tutte le università londinesi hanno marciato questo pomeriggio nella capitale britannica, contro il governo conservatore di David Cameron, contro i tagli previsti dalla nuova legge di bilancio e l’aumento delle tasse universitarie. Gli studenti hanno marciato per “una università libera – o gratuita, perché in Inglese il termine free vuol dire entrambe le cose – e per la fine dell’austerità”. La marcia è stata organizzata dalla National Campaign Against Fees and Cuts (Campagna nazionale contro le tasse e i tagli) e dalla Student Assembly Against Austerity (Assemblea Studentesca contro l’austerità). E’ stata la piu’ grande protesta studentesca che si sia mai vista a Londra da 4 anni, da quando cioè Cameron è diventato primo ministro. Ed e’ la prima di una lunga serie di marce, dicono gli organizzatori.
Dopo Londra, gli universitari marceranno da Aberdeen e Glasgow, in Scozia, a Newcastle, Leeds e Sheffield, in Inghilterra. La marcia degli studenti londinesi è partita a mezzogiorno (l’una, ora italiana) da Malet Street, nel pieno centro di Londra, ha attraversato Russel Square fino allo Strand, si è spinta a Trafalgar Square e a Whitehall, ed ha circondato il Parlamento di Westminster, attorno alle 17, ora italiana. Per annunciare la manifestazione di oggi, le associazioni studentesche hanno scritto una lettera aperta, che molti giornali britannici hanno pubblicato. Vi si legge: “oggi lanceremo la nostra campagna contro l’aumento delle tasse e i tagli all’istruzione con la piu’ grande manifestazione studentesca nazionale da molti anni. Poiché il debito studentesco si innalza e si sono deteriorate le condizioni di lavoro, è chiaro che la mercatizzazione dell’educazione sta rendendo molto simili studenti e lavoratori. Il mese scorso, la Germania ha ridotto le tasse universitarie – provando ancora una volta che l’educazione gratuita è possibile. Se il governo aumentasse le tasse sui ricchi, o riducesse le spese militari, miliardi di sterline si renderebbero disponibili per finanziare l’educazione e gli altri servizi pubblici vitali. L’educazione gratuita non riguarda solo il denaro. Riguarda le condizioni di lavoro di coloro che rendono possibile la nostra educazione, e riguardano la democratizzazione e la liberazione dei nostri istituti e dei nostri curriculum. E’ nato un nuovo movimento nei campus universitari di tutta la Gran Bretagna. La manifestazione di oggi segna l’inizio di una nuova ondata di azioni nel tempo che ci separa dalle prossime elezioni”.
(reuters)
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