Redazione,
Renzi e i manganelli viaggiano assieme
A Parma la polizia carica e manganella.
Un lettore
Cronaca
Matteo Renzi arriva in Emilia per lanciare il suo candidato Stefano Bonaccini per le elezioni regionali. La prima tappa è quella di Parma, ma ad accoglierlo c’è l’ennesima contestazione: un presidio di centri sociali, rappresentanti Fiom ed esponenti di Lista Tsipras e Rifondazione comunista davanti al Comune. Mentre il premier visita l’azienda di Paolo Pizzarotti, coinvolto nel 1992 nell’inchiesta di tangentopoli per l’appalto dell’aeroporto Malpensa, in centro la polizia carica un gruppo di manifestanti che cerca di sfondare il cordone di sicurezza. Dieci minuti di tensione che costringono il premier a entrare in Comune dall’ingresso secondario. Si ferma poi a parlare per un colloquio privato con il sindaco M5s Federico Pizzarotti, poco prima di intervenire in consiglio comunale.
Video di Silvia Bia
“Matteo Renzi buffone, Marchionne è il tuo padrone”, si legge su di un cartello della folla di poco più di 50 persone che protesta davanti all’ingresso del Comune. Il presidio si è formato nel primo pomeriggio, ma non era stato annunciato ufficialmente per evitare che fosse bloccato dalle forze dell’ordine. Tra di loro anche i sindacati Fiom e Usb e il centro sociale Sovescio. Nel gruppo anche la candidata per le elezioni regionali dell’Altra Emilia Romagna Cristina Quintavalla. “Siamo qui per dire che il Jobs Act non va bene e che le politiche del governo non vanno bene”, spiega Antonella Stasi, funzionario Fiom Parma che partecipa al presidio. “Renzi non è venuto qui per parlare dell’alluvione, ma solo per parlare con i Barilla, i Pizzarotti, i Dallara”.
Comments Closed