il licenziamento di Alberto deve essere ritirato
La prepotenza dei padroni non ha più limiti: un operaio licenziato in tronco con la scusa che ha offeso un compagno di lavoro. Nessun gesto violento, nessuna minaccia, nessuna insubordinazione, solo quattro frasi spiegabili nell’ambiente di lavoro dove i rapporti confidenziali sono la norma.
Il padrone della STEMA GROUP fa il giustiziere moralista, ritiene così gravi le parole dette fra compagni di lavoro che butta in mezzo alla strada un operaio, con due figli, con una prepotenza e superficialità da far paura.
Forse però questo agire della direzione ha un’altra spiegazione: Alberto è stato delegato sindacale della FIOM, non è un operaio che si piega facilmente. Quasi sicuramente la direzione vuole mano libera nella ristrutturazione e non vuole ostacoli.
Il ritiro immediato del licenziamento è di conseguenza una necessità per tutti gli operai della STEMA GROUP e di tutte le fabbriche. Oggi tocca ad Alberto, domani a chi? L’unico mezzo che abbiamo subito è lo sciopero, la solidarietà nei fatti.
La FIM ha impugnato il licenziamento, si finirà davanti al giudice, ma i tempi si sa sono lunghi e nel frattempo Alberto rimarrà fuori, perciò bisogna agire subito, con la mobilitazione, per trattare sul ritiro del licenziamento che non sta né in cielo né in terra.
Ai funzionari sindacali ricordiamo che la lotta ai licenziamenti discriminatori non si fa solo nelle manifestazioni o per televisione, ma sopratutto in fabbrica.
Non ci fermeremo finché il licenziamento sarà ritirato.
Le prepotenze dei padroni vanno almeno limitate e gli operai uniti possono farlo.
La STEMA GROUP è una fabbrica metalmeccanica di Ronco Briantino in provincia di Monza e Brianza, con circa 60 dipendenti.
Operai e delegati delle fabbriche in zona. 26 novembre 2014
Comments Closed