dal messaggero
La mattinata è cominciata con l’incontro tra i lavoratori e il presidente dell’Asm Carlo Ottone, il quale si è detto disponibile a fare la sua parte per salvare l’Istituto, ma prima c’è da cambiare lo statuto dell’azienda municipalizzata in maniera tale che si possa occupare anche di ricerca. In fretta e furia, l’Ams si è anche incontrata con la Regione e i privati che già si erano fatti avanti per salvare l’Isrim, ovvero Mascio Ingegneria e Centrotest di Ivano Emili; che però hanno presentato un piano che prevede il salvataggio di pochissimi posti di lavoro. Sempre ieri, oltre a garantire la proroga della cassa integrazione, la Regione si è impegnata a chiudere la partita del protocollo di intesa entro venerdì. Insomma, quella di martedì è stata «la giornata più importate da quando è cominciata la vicenda Isrim», per dirla con le parole di Sergio Cardinali della Filctem Cgil.
«Dispiace però che per ottenere impegni si debba arrivare all’occupazione del Comune» ha aggiunto Cardinali. «Se la soluzione resta solo per due persone, la presa in giro sarebbe rimandata solo di qualche giorno» ha avvertito Fabrizio Framarini della FemcaCisl. Altro elemento di ottimismo lo aggiunto ancora Cardinali: «Il nuovo perimetro di azione che si delineerà con l’ingresso di Asm consentirà anche di coinvolgere la Dnv, una multinazionale del settore delle certificazioni che già si era fatta avanti, ma per via di screzi con le istituzioni non è stato possibile consolidare il rapporto». Insomma, mai occupazione del Comune fu più proficua in termini di impegni presi e promesse fatte nel giro di poche ore. Un bel precedente.
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