dal fatto quotidiano
Sale la tensione sul caso Meridiana. Durante la notte si è verificato un attentato incendiario a Olbia contro due donne dirigenti della compagnia, in prima fila nella vertenza tra azienda e lavoratori. Qualcuno ha dato alle fiamme la Peugeot 508 aziendale di Micaela Picciolini, responsabile della gestione del personale, e la Fiat 500 di Rosa Iandolo, che cura gli Affari generali. Sull’episodio indagano polizia e carabinieri. Al momento la principale ipotesi investigativa è che l’accaduto sia legato alla difficile trattativa sui1.634 licenziamenti decisi dal gruppo. Anche perché La Picciolini è la diretta collaboratrice del responsabile del personale, Paolo Carcone, diretto interlocutore dei sindacati.
Intanto vanno avanti le indagini della procura di Tempio Pausania sullo stato di crisi della compagnia e i rapporti con Air Italy. Venerdì 28 novembre la Guardia di Finanza di Cagliari ha notificato avvisi di garanzia per truffa aggravata ai danni dello Stato al presidente Marco Rigotti, all’ex numero uno di Meridiana Fly e Air Italy Giuseppe Gentile e agli ex adRoberto Scaramella e Massimo Chieli.
Lunedì, un gruppo di dipendenti Meridiana è andato a manifestare a Parigi davanti alla casa del principe Karim Aga-Khan, proprietario del fondo Akfed che controlla la compagnia aerea. Al sit-in, un “gesto simbolico” e non una protesta diretta contro il proprietario, i lavoratori hanno portato con loro le firme degli oltre 1.600 colleghi dichiarati esuberi, per i quali l’azienda ha avviato una procedura di mobilità. Nel frattempo, nella sede di Olbia, andavano in scena scontri tra sindacati e vertici aziendali, tanto da far intervenire le forze dell’ordine.
Alcuni vanno a Parigi, altri a Bruxelles, poi ci sono quelli che dicono di stare con il Papa e scrivono su fecciabook. Insomma fra i lavoratori di Meridiana c’è di tutto, anche quelli che si sono rotti i coglioni di fare sempre l’interesse dei padroni.