Redazione di Operai Contro,
un altro uomo di colore disarmato, Rumain Brisbon, è stato ucciso martedì sera con due colpi di pistola da un agente di polizia a Phoenix, in Arizona.
Si tratta dell’ennesimo caso, quest’anno, di un afroamericano innocente che muore dopo uno scontro con le forze dell’ordine e le proteste dei cittadini continuano in tutto il paese.
La tensione è aumentata dopo la diffusione del video delle ultime ore di Eric Garner, anch’egli di colore, strangolato dagli agenti a Staten Island dopo una discussione, malgrado non fosse armato né aggressivo.
Le immagini, agghiaccianti, hanno fatto il giro del mondo e a Manhattan i manifestanti hanno protestato sdraiandosi a terra e gridando: “I can’t breathe!” (Non riesco a respirare), le parole urlate da Garner mentre un agente lo stringeva per il collo.
Come nel caso di Darren Wilson, il poliziotto di Ferguson che il 9 agosto aveva ucciso il diciottenne nero Michael Brown, il Gran giurì ha deciso di non incriminare l’agente Daniel Pantaleo per aver causato la morte di Garner lo scorso 17 luglio e il rischio che la reazione della gente di New York sia simile a quella della cittadina del Missouri si va sempre più concretizzando.
Il capo degli assassini è Obama
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