Redazione di Operai Contro,
L’inno di Mameli apre l’assemblea nazionale del Partito democratico. Sul banco della presidenza tutti in piedi a cantarlo, a partire dal segretario e presidente del Consiglio Matteo Renzi, che indossa una camicia bianca senza cravatta.
Renzi è pronto per le sue panzanate
“Il Pd non è un partito che va avanti a colpi di maggioranza ma sia chiaro che non starà fermo per i diktat della minoranza. Abbiamo il dovere di corrispondere all’impegno preso con gli italiani e non staremo fermi nella palude per guardare il nostro ombelico”.
Noi siamo quelli che cambiano l’Italia, non quelli che stanno a mugugnare su quelli che cambiano l’Italia”.
“Chi è disonesto non può camminare con il Pd, dobbiamo essere molto duri anche al nostro interno. Chi sbaglia paga anche nel Pd. Non tutti gli onesti votano Pd ma chi sta nel Pd deve avere onestà come punto fondamentale”.
Renzi nel Pd rischia di non restare nessuno, cerca di spararle meno grosse.
A proposito espellete tutti gli indagati? Siete garantisti a oltranza?
Come la mettiamo con il fatto che il Pd governa grazie all’accordo che hai fatto con il pregiudicato Berlusconi
Dobbiamo ritenere che il tuo accordo con Berlusconi è onesto?
Renzi è sfrenato: “Sull’articolo 18 l’abbiamo pensata in modo diverso, ormai è andata, ognuno tiene la propria opinione ma ormai è chiusa”.
Renzi gli operai non sono d’accordo. Renzi invita gli operai a farla finita. Renzi se gli operai non la smettono, cosa fai? Dopo le manganellate cosa ci riservi?
Un operaio di Torino
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