Redazione,
Il deputato di Forza Italia Giancarlo Galan continua a ricoprire la carica di presidente della commissione Cultura a Montecitorio, ma da casa.
Galan, infatti, non può uscire: è agli arresti domiciliari dopo aver patteggiato per l’inchiesta sul Mose, nella quale è accusato per corruzione.
Durante l’estate, il 21 luglio scorso, il Parlamento aveva autorizzato l’arresto dell’ex governatore del Veneto che secondo i pm – nel sistema di tangenti veneziane – riceveva uno “stipendio” da un milione di euro all’anno.
Il 16 ottobre Galan, dopo essersi dichiarato innocente per settimane, ha patteggiato la pena a 2 anni e 10 mesi e da quel giorno è ai domiciliari nella sua villa in Veneto.
Ma nessuno ha ancora messo in discussione la sua poltrona di presidente dell’organo parlamentare. Silenzio dai colleghi di Forza Italia, silenzio anche dalla maggioranza e in particolare dal Pd che in commissione Cultura è rappresentato tra l’altro dal presidente del partito, Matteo Orfini
Basta non fate dell’antipolitica. Rispetto per Galan
Un paranoico
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