Redazione di Operai Contro,
i generali italiani, hanno già ricevuto dal Parlamento un generosissimo buono-acquisto con il quale potranno comprare tutto ciò che vogliono.
La legge di stabilità 2015 prevede infatti per l’anno venturo quasi 18 miliardi di spese militari, di cui oltre 5 miliardi per l’acquisito di nuovi armamenti: le stesse cifre del 2014, limate solo di poche centinaia di milioni.
Nel 2015 il ministero della Pinotti disporrà per le forze armate – Carabinieri esclusi – di 14 miliardi di fondi propri, dei quali oltre 10 per il personale (in lieve aumento rispetto al 2014), poco più di un miliardo per le spese di esercizio (lieve calo) e 2,7 miliardi per nuovi armamenti, ai quali vanno sommati 2,8 miliardi di contributi Mise allo stesso scopo e quasi un miliardo del fondo Mef per le missioni militari all’estero
Il contributo del ministero dello Sviluppo Economico intitolato “Partecipazione al Patto Atlantico e ai programmi europei aeronautici, navali, aerospaziali e di elettronica professionale” comprende per il 2015 un miliardo e mezzo per nuovi aerei ed elicotteri (cifra destinata per metà ai cacciabombardieri Eurofighter, il resto diviso tra gli elicotteri militari Nh90 e Eh101 e i caccia da addestramento M346), circa 700 milioni per nuove navi da guerra (fregate Fremm e avvio del nuovo programma navale), almeno 200 milioni per i carri blindati Freccia e finanziamenti minori per il programma Forza Nec/Soldato Futuro per la digitalizzazione delle forze terrestri e per i satelliti spia Sicral 2.
Rimane invece integralmente a carico della Difesa il programma F35, compreso nei 2,7 miliardi di investimenti in armamenti.
Un Grullino
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