La Repubblica fondata sul terrorismo

Redazione di Operai contro, fa certo un po’ specie sentire dal ministro degli Interni della Repubblica Italiana, Angelino Alfano, che da oggi, “andare a combattere in terra straniera è reato”. Questo in seguito al nuovo decreto del Governo Renzi contro i “Foreign fighters” o combattenti stranieri, cioè coloro che vanno a combattere nei vari fronti di guerra di Siria, Iraq, Ucraina, ecc. Non si capisce e pare non essere rilevante per il ministro nemmeno da che parte si combatte, tant’è che anche i giornalisti presenti alla conferenza stampa rimangono un po’ allibiti e chiedono delucidazioni Certo è che alla […]
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Redazione di Operai contro,

fa certo un po’ specie sentire dal ministro degli Interni della Repubblica Italiana, Angelino Alfano, che da oggi, “andare a combattere in terra straniera è reato”. Questo in seguito al nuovo decreto del Governo Renzi contro i “Foreign fighters” o combattenti stranieri, cioè coloro che vanno a combattere nei vari fronti di guerra di Siria, Iraq, Ucraina, ecc.

Non si capisce e pare non essere rilevante per il ministro nemmeno da che parte si combatte, tant’è che anche i giornalisti presenti alla conferenza stampa rimangono un po’ allibiti e chiedono delucidazioni

Certo è che alla luce del decreto un bel po’ di “eroi del risorgimento” italiano, nonché i circa 3.500 italiani che andarono a combattere in Spagna nel 1936, oggi finirebbero in galera.

Facciamo solo solo alcuni nomi a partire dal noto terrorista Giuseppe Garibaldi, detto anche eroe dei due mondi proprio perché andò “a combattere all’estero”, sia in Europa che in America Latina. In Brasile, dove si era recato combatté con gli insorti del Rio Grande. Ivi conobbe Anita, che lo seguì in Uruguay, dove Garibaldi riportò una strepitosa vittoria contro il dittatore Rosas. Altri noti terroristi: Santorre di Santarosa, Carlo Pisacane, Guglielmo Pepe, Pietro Maroncelli, Tito Speri, Felice Orsini, Federico Confalonieri, Jacopo Ruffini, ecc.

Nella guerra di Spagna accorsero da tutto il mondo, anche in questo caso ricordiamo solo alcuni nomi più noti degli italiani che poi si ritroveranno anche nella guerra partigiana dopo il ’43 e diventarono per buona parte parlamentari dopo il ’45: Randolfo Pacciardi, Antonio Roasio e Luigi Longo, Giovanni Pesce, il socialista Amedeo Azzi, Carlo Rosselli, Mario Angeloni e Camillo Berneri.

Saluti da un lettore

 

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